Vertice Ue-Kiev: “Le pressioni su Mosca aumenteranno”
ROMA – Si sta volgendo a Kiev il vertice tra il presidente Volodymyr Zelensky e i leader delle istituzioni dell’Unione europea, tra cui la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio Charles Michel, e vari Commissari europei. In agenda, l’ingresso dell’Ucraina nell’Ue e il decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Sul primo punto, Michel ha assicurato che sosterrà Kiev “in ogni fase del processo”, tuttavia è improbabile un percorso accelerato di adesione.
Quanto al secondo, der Leyen ha garantito: “Continueremo ad aumentare le pressioni sulla Russia“. Le nuove sanzioni verranno “concordate con i Paesi del G7 e scatteranno il 24 febbraio“, giorno del primo anniversario dell’aggressione russa all’Ucraina. Il decimo round di sanzioni contro la Federazione russa dovrebbe comprendere un nuovo tetto al prezzo di gas e prodotti petroliferi. L’Ue sta valutando anche la confisca dei patrimoni russi congelati, il cui ricavato potrebbe servire a finanziare la ricostruzione in Ucraina.
Der Leyen ha infine promesso 10 milioni di euro per sostenere gli orfani della guerra, e altri 35 milioni per le infrastrutture energetiche. Poco prima dell’inizio del vertice, a Kiev si sono potute sentire le sirene dei raid aerei, come hanno riferito diversi corrispondenti della stampa internazionale sul posto. Non ci sono notizie rispetto ad attacchi sulla capitale, che invece starebbero riguardando le regioni del Donbass, nell’est, e poi regioni nel sud e nel nord, come riferisce il Kyiv Independent. Nelle ultime 24 ore, riferisce ancora la testata, hanno perso la vita sei persone.
Il vertice Ue-Kiev era stato annunciato a gennaio, e si tiene dopo che Zelensky ha fatto appello a nuovi armamenti, dopo il via libera di Stati Uniti e Germania all’invio di nuovi carriarmati. Stamani, il portavoce del presidente russo Vladimir Putin Dmitry Peskov, intervenendo sul conflitto in corso ha affermato che il Donbass “non è ancora del tutto protetto, quindi l’operazione speciale proseguirà. Dobbiamo proteggere la popolazione che risiede in quella regione”.
Non ha citato espressamente il vertice di Kiev neanche il ministro degli Esteri Sergej Lavrov, che stamani nel corso di un meeting del partito Russia Unita sulla cooperazione internazionale e il sostegno ai russi all’estero, ha dichiarato che “tre quarti dei Paesi del mondo ‘non sostengono le sanzioni contro la Russia’, tra cui Paesi africani, latinoamericani e asiatici. Tali Stati, ha detto Lavrov, “hanno assunto una posizione equilibrata sul conflitto in Ucraina, che è stato una conseguenza della crisi di lunga data della sicurezza europea”. Quindi ha detto che il Cremlino continua a “rafforzare con costanza la partnership strategica con la Cina” e anche “con l’India”, lavorando al tempo stesso al “miglioramento dei rapporti” con i Paesi asiatici, africani e latinoamericani.
MICHEL (CONSIGLIO UE): SOSTENIAMO PIANO DI PACE DI KIEV
“La nostra integrazione è irreversibile e gode del pieno sostegno degli europei. Abbiamo anche discusso il sostegno del nostro piano di pace che l’Unione europea sosterrà: si tratta dell’unico piano elaborato per il
recupero della sicurezza globale europea e ucraina che è stata distrutta dall’aggressione russa”. Solo le parole con cui il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha aperto la conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a margine del vertice Ue-Ucraina tenutosi oggi a Kiev.
Charles Michel ha dichiarato: “Sosteniamo l’iniziativa della formula di pace dell’Ucraina e lavoreremo attivamente per un piano di pace in dieci punti. Lo scorso giugno i 27 Stati membri dell’Ue hanno deciso di concedere effettivamente lo status all’Ucraina e questo è stato un passo importante. Da allora l’Ucraina ha compiuto notevoli sforzi e progressi, in particolare per quanto riguarda le riforme giudiziarie nella lotta alla corruzione”.
Von der Leyen ha concluso la conferenza mostrando il sostegno concreto dell’Ue a Kiev sul piano della ricostruzione: “Forniremo due gigawatt di elettricità con l’aiuto di tutti gli Stati membri. Siamo già in una comunità energetica e questa è la solidarietà europea che vogliamo mostrare. Lo stesso vale per la ripresa rapida: aiutare a riparare i danni che le bombe di Putin stanno arrecando alle infrastrutture energetiche è una parte, ma la riparazione di edifici, strade, infrastrutture di vecchie scuole, ospedali è un lavoro quotidiano che va fatto”.
fonte Agenzia DIRE www.dire.it