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Morte di Elisa Mugnozza: processo archiviato

La ragazza, nipote dell’ex rettore dell’Università della Tuscia è morta in un’incidente causato dell’autista di un pullman: era in Erasmus in Spagna.

Avevano assistito alla festa di Las Fallas, a Valencia, poi sono partiti in autobus alla volta di Barcellona. Qualcosa,però, quella notte del 20 marzo del 2016 è andato storto e  tredici studenti Erasmus, tra cui sette ragazze italiane tra i 22 e i 25 anni, hanno perso la vita a Freginals sull’autostrada spagnola AP-7.

Tra di loro Elisa Scarascia Mugnozza, 22 anni, nipote  di Gian Tommaso Scarascia Mugnozza ex rettore storico dell’Università della Tuscia  L’unico imputato del processo, morto lo scorso 5 aprile per un infarto, ha stroncato le possibilità delle famiglie di avere giustizia: si tratta dell’autista, 65enne, Santiago Rodriguez Jimenez che in seguito all’incidente ammise di aver avuto un colpo di sonno decretando il ribaltamento del mezzo che, uscendo fuori strada, travolse anche una macchina ferendo i conducenti.

Il processo

La richiesta di pena del pubblico ministero per Jimenez, accusato di 13 omicidi colposi e 42 casi di lesioni colpose, era di quattro anni di detenzione. L’autista aveva consentito al patteggiamento poco prima di morire. Ma la decisione non era ancora stata ratificata dal giudice per il lungo sciopero che in Spagna aveva interessato i segretari giudiziari. Come comunicato da TusciaWeb, dopo la morte dell’autista del pullman per infarto è stato chiuso il processo all’unico imputato.  La presidente del tribunale di Tortosa, in provincia di Tarragona, ha archiviato il caso. Le famiglie, però, hanno ancora la possibilità di intentare causa civile nei confronti degli eredi di Jimenez.

Le vittime

Le vittime dell’incidente

Nell’incidente persero la vita Valentina Gallo, 22 anni,  Elena Maestrini, 21 anni, Serena Sarracino, 23 anni, Francesca Bonello, 25 anni, la 22enne Elisa Valent, Lucrezia Borghi, 22 anni, e la 22enne Elisa Scarascia Mugnozza. Ora, i familiari delle ragazze hanno rivolto un appello all’Europa affinché disciplini il trasporto di persone secondo “regole uniformi di risarcimento del danno che valorizzino la vita e inducano a condotte prudenti”.