Cesaris, il killer del prof. Angeletti, condannato a 25 anni e due mesi, per omicidio volontario aggravato dai futili motivi
TARQUINIA – È arrivata ieri la sentenza della Corte d’Assise di Roma per Claudio Cesaris, il killer del professor Dario Angeletti che lo condanna in primo grado a 25 anni e due mesi di reclusione per omicidio volontario con le aggravanti dei futili motivi e della premeditazione e assolto con formula piena dall’accusa di stalking. Cesaris, inoltre dovrà risarcire i danni “patrimoniali e non patrimoniali” cagionati alla vedova Saskia Maria Reichel e ai figli David e Nicholas Angeletti, parti civili con l’avvocato Rodolfo Bentivoglio, nonché alle sorelle Roberta Angeletti e Maria Elena Angeletti, assistite dall’avvocato Massimiliano Zoli. La corte d’assise di Roma, nel frattempo, ha disposto una provvisionale di 600mila euro per la moglie e i due figli (200mila euro ciascuno), 140mila per le due sorelle (70mila euro ciascuna) e 25mila euro per l’Unitus.
In aula, al momento della lettura della sentenza, erano presenti, come sempre, tutti i familiari della vittima. L’omicida, ex tecnico di laboratorio settantenne dell’università di Pavia, recluso nel carcere romano di Rebibbia, ieri non era invece presente in aula, essendo ricoverato in ospedale, detenuto presso un reparto di medicina protetta, a causa delle sue precarie condizioni di salute.
Il delitto, commesso al parcheggio della riserva naturale delle saline di Tarquinia, risale al 7 dicembre del 2021 quando, all’ora di pranzo, intercettò all’uscita per la pausa pranzo e uccise con due colpi di pistola nella sua macchina il professore cinquantenne associato dell’università della Tuscia.