Niente funghi nei boschi del viterbese, ma tanta cocaina
Per i boschi del viterbese l’annata non sembra essere buona per i funghi, ma è ottima, invece, per la cocaina. I carabinieri di Viterbo, da alcuni mesi, ne trovano tanta per via del cambio di strategia degli spacciatori.
Le nuove modalità di vendita dei pusher prevede lo spostamento delle piazze di spaccio dai centri urbani, non alle periferie, ma alle aree boschive, luoghi in cui ci sono sconfinate possibilità di nascondere la droga, altrettante vie di fuga in caso di arrivo delle forze dell’ordine e, anche la possibilità di avvistare a lunghe distanze l’arrivo di poliziotti o carabinieri.
Lo stratagemma sembra riuscire dato che sono diversi gli arresti per modiche quantità, salvo poi, effettuate battute di ricerca più accurate e imbattersi nei nascondigli ben forniti degli spacciatori. A quel punto, però è difficile poterne addebitare la detenzione a chi è stato arrestato giorni prima. Inoltre se il nascondiglio funziona, e lo stupefacente non viene trovato, una volta scarcerati i pusher tornano a recuperarla. L’ultimo episodio in ordine di tempo è avvenuto a Farnese dove i militari hanno trovato nel bosco, 180 grammi di cocaina nascosti tra sassi e vegetazione. La zona del rinvenimento è la stessa dove sono stati arrestati, la settimana scorsa, due cittadini extracomunitari.
I carabinieri ipotizzano che la droga rinvenuta possa appartenere agli stessi spacciatori e sia stata abbandonata in quel posto, a causa di una repentina fuga, dopo le operazioni condotte dai carabinieri nelle ultime settimane.
Rupert Recchia