Ali Viterbo, distribuite 6mila uova di Pasqua per sostenere la ricerca
“Sosteniamo la ricerca per aiutare i pazienti a vincere la malattia”. Queste le parole dell’Ail Viterbo che, con i suoi volontari, è tornata nelle piazze di Viterbo e dei principali centri della Tuscia, per la 31esima edizione delle Uova di Pasqua.
“Abbiamo distribuito 6mila uova – afferma la presidente dell’Ail Viterbo Patrizia Badini -. Un successo di squadra che ha avuto come grandi protagonisti i nostri volontari, presenti a Viterbo e in tanti altri comuni. Li ringrazio, perché ci hanno messo cuore e impegno. Come ringrazio le persone che hanno dimostrato grande generosità, rinnovando la fiducia nell’Ail da sempre al fianco dei pazienti ematologici e delle loro famiglie”.
Alla carovana solidale hanno partecipato gli studenti del liceo scientifico “Paolo Ruffini”, che hanno aiutato i volontari dell’associazione ai banchetti nella Città dei Papi.
“Rivolgo un caloroso ringraziamento alla dirigenza scolastica – conclude la presidente Badini -, perché consente agli studenti di vivere una bella esperienza solidale e di conoscere da vicino la nostra realtà. Tanti ragazzi e ragazze rimangono colpiti e, spesso, ci contattano per partecipare alle nostre iniziative”.
Per il secondo anno consecutivo la solidarietà ha viaggiato sull’ape rossa. Donato dalla volontaria Annamaria Onofri e revisionato gratuitamente dalla Carrozzeria 127 di Silvio Chiossi ed Eleonora Raganelli di Carbognano, il mezzo con il logo dell’Ail ha girato per le vie di Viterbo guidato per l’occasione dall’avvocato Giuliano Migliorati.
“Li ringrazio – conclude la presidente dell’Ail Viterbo -, perché in questo modo simpatico hanno contribuito a promuovere ancora meglio la nostra campagna”. La raccolta fondi è fondamentale, in quanto i risultati negli studi scientifici e le terapie innovative sempre più efficaci e mirate, tra cui l’immunoterapia con CAR-T, ultima frontiera nella cura dei tumori, e il trapianto di cellule staminali, hanno determinato un grande miglioramento nella diagnosi e nella cura dei pazienti ematologici, adulti e bambini.
È necessario però proseguire intensamente su questa strada e investire sempre più risorse nella ricerca scientifica per raggiungere nuovi traguardi e rendere queste malattie sempre più guaribili.