Consiglio di Stato “condanna” Regione Lazio a salvaguardare il Lago di Vico
Il Consiglio di Stato si è pronunciato sull’appello delle due Ong, ClientEarth e Lipu per, la salvaguardia del Lago di Vico e “ha ordinato alla Regione Lazio di agire immediatamente per ‘contrastare’ la distruzione di un habitat protetto concedendole sei mesi di tempo per adottare le misure necessarie a contrastare la distruzione degli habitat protetti del lago”.
E’ quanto si legge sui siti internet di ClientEarth e di Lipu. Si tratta del terzo atto di una serie di ricorsi presentati dalle ONG “con quest’ultimo il Consiglio di Stato – si legge – , con sentenza definitiva e non più appellabile, ha giudicato la Regione Lazio in palese violazione del suo obbligo giuridico di salvaguardare il lago di Vico – sito naturale protetto e fonte di acqua potabile – dal pericoloso inquinamento causato dalla coltivazione intensiva di nocciole che viene effettuata nella zona.
La Corte aveva già condannato le autorità dopo che i residenti dell’area erano stati privati dell’acqua potabile a causa del medesimo inquinamento. L’accumularsi nel lago di fertilizzanti utilizzati nelle coltivazioni intensive di nocciole ha favorito la proliferazione di alghe rosse, e creato un ambiente nocivo sia per la natura sia per gli abitanti, avendo reso l’acqua – normalmente bevuta nelle vicine Ronciglione e Caprarola – non potabile. Il Tribunale ha riconosciuto che le autorità erano a conoscenza di questo problema da lungo tempo, ma non hanno agito”.