Carcere Mammagialla nel caos, protesta dei detenuti, incendiati materassi e lenzuola, Vigili del fuoco al lavoro per ore. Proteste dei sindacati degli agenti
VITERBO – Carcere di Mammagialla ieri per ore nel caos – Vigili del fuoco e forze dell’ordine al lavoro fino a sera per spegnere l’incendio e mettere in sicurezza la struttura 50 detenuti in rivolta, materassi e lenzuola in fiamme che hanno distrutto un intero reparto. 50 detenuti in rivolta, materassi e lenzuola dati alla fiamme che hanno completamente distrutto un’intera sezione.
È il bilancio, drammatico delle ore di caos che si sono registrate ieri nel carcere di Mammagialla, quando dalle prime ore del pomeriggio alcune persone recluse nella casa circondariale hanno iniziato a dare un escandescenze, mettendo in atto una serie di proteste che poi sono sfociate in una vera e propria rivolta. A far scattare la tensione all’interno delle celle, il diffondersi della notizia della morte di un detenuto di origini stranieri e di circa 30 anni, che ieri mattina è deceduto a causa di un malore improvviso. Stando a quanto trapelato si sarebbe trattato di un infarto.
Da lì, l’escalation di violenza. I detenuti avrebbero appiccato il fuoco nelle proprie celle dando alle fiamme lenzuola e materassi in dotazione e distruggendo il terzo piano del reparto D1. Gli agenti della polizia penitenziaria sono stati costretti a chiamare a supporto i vigili del fuoco che dalle 15,45 fino alla tarda serata di ieri sono stati impegnati a sedare le fiamme e a mettere in sicurezza l’area anche con l’ausilio di forze speciali.
All’interno del carcere una densa coltre di fumo nero e un fortissimo odore acre. Mentre all’esterno l’intera zona è stata circondata dalle forze dell’ordine: sul posto erano presenti carabinieri e polizia. Fortunatamente, nonostante i numerosi disordini registrati, non ci sarebbero stati feriti. Né tra gli agenti della polizia penitenziaria, né tra i detenuti. Solo attorno alle 20 di ieri la situazione è tornata alla “normalità”, con i detenuti chiusi all’interno delle proprie celle.
Intanto montano le proteste e le conseguenti denunce delle principali sigle sindacali, che da tempo gridano a gran voce la necessità di un intervento del governo per risolvere i problemi legati al sovraffollamento degli istituti penitenziari e alla carenza di personale. “Questa sarà un’estate caldissima e la causa oltre alla carenza di organico della polizia penitenziaria, è l’indifferenza dell’amministrazione penitenziaria a ripristinare l’ordine e la sicurezza negli istituti, anche per minori, e mancate risposte adeguate da parte governativa al sovraffollamento degli istituti penitenziari” spiega Giuseppe Proietti Consalvi, vice segretario generale Osapp. A fargli da eco Massimo Costantino, segretario generale Fns Cisl Lazio: “Lo avevamo prospettato che sarebbe stata una stagione estiva pesantissima, perché il sovraffollamento detenuti aumenta giorno per giorno e le carenze nelle dotazioni di personale di polizia penitenziaria stanno toccando livelli difficilmente registrati”.