Incendi boschivi a Viterbo, in due anni denunciate 59 persone. Ultimo caso a Vetralla

Negli ultimi anni, il fenomeno degli incendi boschivi ha avuto un incremento come numero degli eventi, ma anche nel suo effetto distruttivo sulla vegetazione boschiva. A causa delle irregolari precipitazioni come effetto del cambiamento climatico in atto, si è ampliata la stagionalità del fenomeno, non più solo nei mesi da giugno a settembre.

Nel biennio 2022/24 i Reparti Forestali della Provincia di Viterbo hanno contestato 260 processi verbali amministrativi per violazione delle norme regionali e nazionali in materia antincendio. Nell’attività penale nello stesso periodo sono state trasmesse all’Autorità Giudiziaria 59 notizie di reato per incendio boschivo doloso o colposo.

Tra i comportamenti umani scatenanti gli eventi di incendio boschivo, sempre costituenti reato, oltre a quelli volontari sono sempre più rappresentati quelli involontari (cause colpose), che spesso risiedono nello svolgimento di pratiche agricole senza avere adottato tutte le precauzioni necessarie. Non di rado l’utilizzo di mezzi meccanici per le lavorazioni cerealicole o simili in condizioni climatiche estreme innescano incendi su vegetazioni ormai seccagginose e quindi predisposte a propagarli.

Di recente in comune di Vetralla i Carabinieri Forestale hanno accertato questa dinamica come causa scatenante di un incendio che ha interessato 70 ettari di vegetazione di cui 30 ettari di bosco, per il quale il responsabile è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria.   

I Reparti Forestali della provincia di Viterbo indagano sulle cause che hanno generato l’incendio boschivo, anche con l’ausilio di personale appositamente formato per l’applicazione del Metodo Evidenze Fisiche (MEF), che permette ai militari di individuare il punto dell’insorgenza dell’incendio, aspetto fondamentale per risalire agli autori del gesto e la natura del reato di incendio boschivo: nel biennio 2022/24 sono stati individuati e denunciati all’Autorità Giudiziaria 13 soggetti ritenuti responsabili di incendio boschivo colposo o doloso.

I compiti dei Carabinieri Forestali in materia Antincendio Boschivo non si concludono con la prevenzione e l’espletamento delle indagini, ma continuano con la perimetrazione delle superfici percorse dal fuoco, i cui dati poi vengono utilizzati dai comuni per l’implementazione del catasto degli incendi boschivi, art. 10 L. 353/2000. Tale disposizione legislativa limita le modifiche dell’utilizzo del territorio percorso dal fuoco, fino a quindici anni, in relazione al pascolo, caccia ed edificazione.

Ogni anno, soprattutto in estate, scoppiano incendi che interessano migliaia di ettari di verde e che potrebbero essere evitati o limitati nel danno prodotto con comportamenti preventivi. Eludere il rischio o segnalare in tempo i focolai può essere determinante per salvaguardare il patrimonio verde e la fauna del nostro Paese.  Gli incendi boschivi si sviluppano con maggiore facilità quando sono presenti: alta infiammabilità della vegetazione presente; scarsa manutenzione del sottobosco; assenza di controllo del territorio; clima sfavorevole; avversa morfologia del territorio che ritarda i sistemi di difesa.