Santa Rosa torna a casa. Viterbo in festa
“Sollevate e fermi”. Lo ha urlato qualche minuto prima delle 21:30 il capofacchino che coordina gli sforzi degli oltre 100 trasportatori, e la Macchina di Santa Rosa a Viterbo, si è solleva in tutti i suoi 51,8 quintali.
Un boato di acclamazione si è levato dalla folla mentre il manufatto ha percorso i primi 130 metri arrivando da Piazza San Sisto a piazza Fontana Grande dove c’è una insidiosa discesa. La macchina ha fatto una prima sosta.
Poi altre tre attraversando piazza delle Erbe e sfiorando muri è cornicioni è arrivata, sorretta da oltre 100 facchini, all’ultima tappa prima di arrivare davanti al Santuario di Santa Rosa. È il tragitto di circa 200 metri, che parte da piazza Verdi e arriva a destinazione salendo una salita che ha una pendenza del 13 per cento. A sostegno dei facchini, ci saranno le “corde”, altri facchini che tireranno due funi verso la meta finale.
“Santa Rosa, fuori”, con quest’ordine il coordinatore dei facchini della Macchina di Santa Rosa di Viterbo ha chiamato fuori dalle loro postazioni i circa 100 trasportatori che l’hanno fatta “volare” per circa un chilometro e mezzo, attraverso le strade del centro di Viterbo.
A mezzanotte in punto Santa Rosa è tornata a casa, al suo Santuario. Il manufatto di 30 metri, e dal peso di oltre 5 tonnellate, è stata depositata davanti al santuario della Santa patrona di Viterbo. Solo allora è cominciata la festa.