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Associazione Civita, ‘diplomazia della Cultura è strumento fondamentale in momento difficile’

“Nel panorama globale contemporaneo, segnato da tensioni geopolitiche, sfide ambientali e disuguaglianze economiche, la diplomazia tradizionale non può più essere l’unico strumento per gestire le relazioni internazionali. La diplomazia culturale emerge come una risposta più inclusiva e sostenibile, capace di promuovere una cooperazione tra i popoli che vada oltre gli interessi immediati. Si basa sullo scambio di idee, conoscenze, pratiche artistiche e patrimoni culturali, valorizzando la diversità e promuovendo la comprensione reciproca. Tra gli esempi più significativi, ricordiamo l’Anno della Cultura tra Italia e Cina realizzato nel 2010. L’Italia, primo paese al mondo per numero di siti UNESCO e vera superpotenza culturale può quindi giocare un ruolo fondamentale in questo senso. Per valorizzare al meglio questo potenziale, è necessario però un impegno concreto da parte delle istituzioni e degli attori privati, che devono investire risorse non solo economiche, ma anche umane. Abbiamo infatti bisogno di formare nuove generazioni di diplomatici culturali, capaci di coniugare competenze culturali/artistiche e sensibilità internazionale. Il capitale umano è la risorsa più preziosa su cui puntare”. Così Simonetta Giordani, Segretario Generale di Associazione Civita, organizzazione non profit di imprese ed enti di ricerca che opera da oltre 35 anni nel mondo della cultura- durante il suo intervento al Festival dell’economia della cultura di Viterbo, promosso dalla Regione Lazio e realizzato da Lazio Innova.