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Viterbo, bar aperti fino alle due e discoteche fino all’alba. Residenti del centro sul piede di guerra

VITERBO – Movida rumorosa e, in molti casi anche violenta, croce e delizia di molti comuni. Diversi gli interventi che le varie amministrazioni comunali mettono in campo per dare regole precise e che tutelino gli interessi del riposo notturno dei residenti nelle zone in cui si concentrano i locali frequentati dal “popolo della notte” e le esigenze economiche e del divertimento. In molti casi gli schiamazzi, la musica ad alto volume fino a tarda notte sono un vero problema per chi risiede nelle zone in cui si concentrano i locali del divertimento. In molti casi sembra che le norme di legge che disciplinano la tutela dall’inquinamento acustico. Ora le misure che le Amministrazioni mettono in campo per regolare il problema non sempre coincidono. Anche Viterbo si appresta a scegliere come affrontare il problema. Anche sull’argomento l’amministrazione comunale pare strizzi l’occhio alla movida prolungando gli orari dei locali. Si va verso l’abolizione delle fasce, con il quartiere medievale fuori dai limiti orari. Bar, locali e discoteche possono esultare. L’intenzione del sindaco Chiara Frontini è quella di abolire le limitazioni orarie imposte a questa categoria di attività. Martedì scorso, davanti alle principali associazioni di categoria, il consigliere comunale Marco Nunzi ha proposto il “nuovo” patto per la notte. All’incontro era presente anche Ilaria Guancini, dirigente comunale che si occupa proprio di sviluppo economico.  Sembra che si sia ad un passo dal rendere strutturali le modifiche al patto per la notte. “Siamo riusciti a far condividere le proposte alle attività, ai residenti ma soprattutto ai ragazzi che non vedono l’ora di godere di una Viterbo diversa”. Nel dettaglio, il patto prevede esattamente quanto già sperimentato nel corso del 2023: Venerdi, sabato e prefestivi aperture fino alle 2 di notte con i dovuti accorgimenti, mentre gli altri giorni della settimana fino all’una. Buone notizie per le discoteche e i locali notturni: “Abbiamo concesso un’ora in più agli esercizi pubblici, è giusto fare altrettanto con le discoteche, anche perché in provincia le altre sale chiudono alle 5”. L’apposita ordinanza, dichiara Nunzi, è alla firma di Chiara Frontini. Probabilmente entro la fine di questa settimana. Le polemiche e le proteste dei cittadini, tuttavia, non mancano.

Secondo Fortini e i suoi, al netto degli esperimenti effettuati la scorsa estate e lo scorso inverno, la giunta valuta “positivamente” la revisione degli orari precedentemente stabiliti dal Patto della notte. Dal canto loro, i residenti pensano l’opposto: “Si corre il rischio di tornare a una situazione invivibile nella quale la malamovida, nociva per i residenti, torni a caratterizzare la vita del centro storico e del quartiere San Pellegrino, deve essere il luogo privilegiato dell’obiettivo della città d’arte turistico-residenziale”. Inoltre, secondo il comitato, Frontini non avrebbe in mente di intensificare i controlli notturni della polizia municipale per verificare l’osservanza delle norme prescritte ai locali e lo stato di ordine pubblico. Una situazione che appare esplosiva, in particolare per i residenti. Uno spiraglio di riconciliazione potrebbe arrivare dall’inserimento, all’interno del “nuovo” Patto per la notte, di una clausola riguardante l’installazione di sensori per monitorare l’impatto acustico dei locali che deve restare nei limiti di legge, con conseguenti sanzioni in caso di illecito. Vedremo come si svilupperà e risolverà la controversia, al momento tutte le soluzioni sono al vaglio della Prima Cittadina.