Parte da Viterbo lotta virus e cambiamenti climatici
Tenere alta l’attenzione sulle malattie infettive che con la globalizzazione e i cambiamenti climatici sono sempre piu’ numerose e frequenti, potenziare la rete di infettivologi sul territorio regionale e nazionale e i reparti di malattie infettive negli ospedali per affrontare una minaccia costante nel nostro territorio. Sono questi i temi principali emersi durante il Congresso regionale della Societa’ Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) – sezione Lazio si e’ tenuto venerdi’ 8 novembre 2024, presso l’aula magna dell’Universita’ degli studi della Tuscia di Viterbo.
Un Congresso che ha riunito i massimi specialisti laziali nel campo delle malattie infettive con oltre 50 relatori che si sono confrontati su arbovirosi e cambiamenti climatici, antimicrobico resistenza, epatiti, Hiv e infezioni sessualmente trasmissibili, sepsi, medicina di genere, vaccinazioni.
“Dopo il Covid, il ruolo dell’infettivologo e’ emerso in maniera chiara, precisa e forte. Saremo chiamati sempre piu’ ad affrontare problematiche collegate all’antimicrobico resistenza e ai cambiamenti climatici delle nostre regioni – ha sottolineato in apertura il presidente Simit Roberto Parrella -. Oggi ci presentiamo con tematiche fondamentali e abbiamo un riconoscimento diverso. Di fronte alla crescita delle malattie infettive, molto delle quali d’importazione a causa della globalizzazione, e’ necessario coagulare le forze. In particolare quelle di tanti giovani che si affacciano a questa disciplina con grande entusiasmo. Pertanto la Simit si sta muovendo per potenziare una rete infettivologica nazionale e non possiamo che apprezzare e sostenere tutte le iniziative regionali”.
Sostegno arrivato anche dall’Asl di Viterbo nella persona del Direttore generale, Egisto Bianconi, la cui presenza – ha evidenziato il Presidente Simit Lazio Gianpiero D’Offizi – “Testimonia l’attenzione del servizio sanitario nei confronti della nostra societa’ scientifica”.
Per Bianconi, “ci attendono sfide importanti, spesso sottovalutate, anche in ordine alle tematiche affrontate oggi. Concordo nel ritenere strategico il fare rete: in questo territorio abbiamo grandi professionalita’, e’ decisivo metterle a sistema”.
Lo stesso professor D’Offizi, presidente regionale Simit e direttore Uoc Malattie Infettive Epatologia dell’Inmi Spallanzani di Roma, ha poi lanciato un monito sull’attualita’ e i rischi correlati: “Occorre non abbassare la guardia di fronte alle malattie infettive, siano autoctone o di importazione, in relazione ai cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo. Dal Congresso e’ emersa con forza la necessita’ di potenziare la rete di infettivologi sul territorio e i reparti di malattie infettive negli ospedali affinche’ possano continuare a curare e monitorare queste minacce molto presenti nel nostro territorio. In questa regione disponiamo di professionisti di straordinaria qualita’ e di strutture di livello elevatissimo – ha concluso D’Offizi -. Le malattie infettive non possono essere rappresentate solo dalla gestione del consulente infettivologo, ma anche dai reparti di degenza delle malattie infettive dove sono presenti professionisti capaci di affrontare le sfide pandemiche, come successo recentemente, con coraggio, passione e determinazione”.