Insulta e perseguita la moglie dell’ex amante, condannata a 8 mesi per stalking
VITERBO – Si è chiuso ieri il processo a una donna, finita nei guai nel 2023 e sottoposta al divieto di avvicinamento alla parte offesa, che si è costituita parte civile, pronta a chiedere un maxi risarcimento di 50mila euro.
L’accusa ha chiesto una condanna a un anno di reclusione. Il giudice, sentiti l’avvocato della vittima e il difensore della donna ha inflitto all’imputata 8 mesi per stalking, revocando la misura cautelare e riconoscendo alla parte civile una provvisionale di duemila euro in vista di un più cospicuo risarcimento da quantificare in sede civile, disponendo la sospensione della pena e la non menzione, ma subordinandoli a un percorso di recupero presso uno degli enti preposti, della durata di quattro mesi, da iniziare entro 45 giorni da quando la sentenza sarà diventata definitiva.
La relazione clandestina tra l’imputata e il suo amante, andata avanti per circa un anno, sarebbe stata rivelata alla moglie dal compagno della donna che li aveva scoperti in flagrante. Lei, che secondo la difesa sarebbe stata vittima di un “mascalzone”, “un gentiluomo che l’aveva illusa promettendole, anche davanti alla madre, di lasciare la moglie e sposarla”, quando la storia è finita nel peggiore dei modi, avrebbe cominciato a perseguitare la coppia. La donna in particolare, pedinandola all’uscita di casa e appostandosi perfino fuori del luogo di lavoro.
Secondo quanto emerso, non avrebbe inoltre perso occasione per farle il gesto delle corna.