La lingua italiana “questa sconosciuta” fra gli studenti delle quinte classi nelle scuole superiori nella Tuscia
VITERBO – Strafalcioni verbali, veri e propri “orrori grammaticali”, frasi sconnesse, periodi enormi privi senso e logica, punteggiatura, praticamente inesistente è il quadro che emerge da un’indagine fra gli studenti delle quinte classi delle scuole nella Tuscia, svolta da un’accurata inchiesta giornalistica di ViterboToday. L’italiano sembra proprio aver perso la strada. La lingua tricolore, infatti, trova sempre più difficoltà negli istituti scolastici, dove sempre più studenti arrivano ad ignorarne i fondamenti. Nella Tuscia, la situazione è drammatica: circa la metà degli studenti di quinto superiore ha delle competenze linguistiche completamente inadeguate per quel che dovrebbe essere il grado d’istruzione.
Saranno gli anglicismi che prendono piede con sempre più forza all’interno del nostro vocabolario, oppure semplicemente la poca voglia di imparare. Fatto sta che l’italiano sta diventando una lingua morta nei licei e nelle scuole superiori viterbesi. A Viterbo città, il 42,38% degli studenti possiede competenze di livello I e II, i più bassi della scala. Situazione simile a Montefiascone, dove a non conoscere perfettamente la propria lingua è il 40% degli studenti. Ma tutto peggiora a Tarquinia, dove si arriva al 46%, e a Bassano Romano, in cui si toccano vette incredibili del 54%. Peggio di tutti fa Civita Castellana, dove il 56% dei liceali ha una competenza a livello d’italiano basilare. Molto è anche dovuto ad indirizzi d’insegnamento che hanno sempre più soppiantato temi, riassunti e, comprensioni del testo fin nelle scuole primarie elementari e medie per intenderci. Lacune che gli studenti si trascineranno negli anni successivi impossibili da colmare, raggiungendo i livelli oggetto dell’indagine.
Con il ricambio generazionale, il rischio è quello di un ulteriore peggioramento delle statistiche. Il declino dell’italiano è un tema sentito nelle scuole di tutta Italia, ma nella Tuscia ci sono situazioni che vanno, se possibile, peggio della norma, al pari del Mezzogiorno dove sempre meno bambini imparano la lingua. E, dato il grado d’istruzione che si dovrebbe aver raggiunto in quinta superiore, è abbastanza difficile che si possa insegnare l’italiano a ragazzi già belli che fatti, provenienti da un percorso di studi pluriennale.