Energie rinnovabili, FdI ‘stop nuovi impianti nella Tuscia’
“Da quando il 12 maggio 2023 la Giunta Rocca ha adottato la delibera n. 171 con cui vengono Introdotti Indirizzi e criteri transitori per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, non sono state rilasciate autorizzazioni di nuovi impianti fotovoltaici ed eolici a terra nel territorio della Provincia di Viterbo”. Lo dichiarano il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Regione Lazio Daniele Sabatini e il presidente della Commissione Agricoltura e Ambiente Giulio Zelli. “Ringraziamo la Giunta regionale e l’assessore all’Ambiente e alla Transizione energetica Elena Palazzo – aggiungono Sabatini e Zelli – per la delibera approvata giovedì scorso che ha prorogato i criteri di priorità per le autorizzazioni regionali già fissati con la delibera 171. Siamo infatti in attesa di poter adottare la legge regionale sulle aree idonee, sulla base del decreto ministeriale con cui Il Governo ha demandato alle regioni il compito di adottare una propria legge per individuare le zone in cui sono ammessi o no gli impianti rinnovabili. Decreto che è al momento al vaglio del Consiglio di Stato, che ha sospeso l’efficacia di alcuni passaggi e che ci vede attendere gli sviluppi conseguenti. Siamo da sempre favorevoli -proseguono – allo sviluppo delle energie rinnovabili ma è necessario favorire un’equa ripartizione degli impianti sul territorio regionale, considerando che da questo punto di vista la Tuscia può considerarsi satura”. “In attesa del pronunciamento definitivo del Consiglio di Stato – concludono Sabatini e Zelli – riteniamo necessario continuare ad applicare la delibera di Giunta che fino ad oggi, grazie alla sensibilità del presidente Rocca e all’impegno dell’assessore Palazzo, ha permesso di tutelare il nostro territorio. Lavoreremo di concerto con la Giunta per definire una proposta di legge regionale sulle aree idonee che sia realmente in grado di favorire uno sviluppo equo e sostenibile delle Fer nel Lazio, evitando come avvenuto fino ad oggi che la Provincia di Viterbo possa continuare a subire un carico eccessivo di impianti e un’occupazione massiccia e invadente di suolo”.