Dal Mammagialla il boss della droga continuava a gestire il traffico con l’aiuto della famiglia
VITERBO – Sgominata la “family dello spaccio”, che riceveva indicazioni da Salvatore Fontana direttamente dal carcere di Viterbo dove voleva vendere hashish a 40 euro a grammo. Arrestati in sei. A febbraio la polizia penitenziaria ha fermato la moglie con la droga negli slip prima di un colloquio. IL boss della droga pronto a piazzare un carico di hashish a Mammagialla da dove continuava a gestire il traffico della famiglia. Nonostante il carcere, stando alle ultime accuse, Fontana avrebbe continuato a gestire lo spaccio tra Ancona e la Vallesina, aiutato dai familiari come fosse una normale azienda di famiglia. Il nucleo parentale si stava dando ancora da fare per riscuotere lo spaccio servendosi di altre sei persone, indagate a piede libero in questa operazione che è stata denominata “Vallesina 3”. Il giro d’affari che riuscivano a gestire era di oltre 100mila euro.
Il boss gestiva il giro di hashish e cocaina della sua “family dello spaccio” con indicazioni che impartiva direttamente da Mammagialla, attraverso cellulari nascosti nella cella del carcere di Viterbo dove è recluso. Ma non solo. Il 54enne palermitano Salvatore Fontana, avrebbe programmato anche l’acquisto di un carico di droga da piazzare nel penitenziario “Nicandro Izzo”. Gli agenti della polizia penitenziaria con il cane antidroga Kenya sono arrivati prima arrestando e facendo arrestare rispettivamente la moglie e il genero di Fontana. La prima è stata trovata con 45 grammi tra hashish, cocaina e sostanza da taglio negli slip mentre andava a Mammagialla a trovare il marito. Il genero, invece, a Cupramontana, comune in provincia di Ancona considerato il quartier generale dell’associazione, aveva nascosto dentro a delle scale quasi due chili di hashish e 58 grammi di cocaina. In casa era stato trovato anche il libro mastro con le annotazioni della droga venduta e i soldi da incassare, oltre a bilancini di precisione e otto cellulari. Inoltre, nei pressi dell’abitazione del 54enne sono stati trovati in un nascondiglio e sequestrati, altri 1,2 chili di hashish suddivisi e confezionati in quattordici panetti. La moglie, con divieto di dimora a Viterbo, ha patteggiato 2 anni e 10 mesi con una multa di 12mila euro ed era in affidamento in prova. Il genero, invece, ha un processo ancora in corso.
Fuori da Mammagialla, dove ieri Fontana è stato raggiunto dall’ordinanza d’arresto e dove da novembre 2023 sta già scontando una pena di 8 anni e 21 giorni, la “family dello spaccio” si muoveva principalmente tra Ancona e Cupramontana. I carabinieri, come disposto dal gip Carlo Masini su richiesta del pm Paolo Gubinelli della procura distrettuale antimafia, hanno portato in carcere tre persone (più Fontana) con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga e messo due, ma solo per lo spaccio, ai domiciliari con il braccialetto elettronico.