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Giornata interazionale della disabilità nella Tuscia, 16mila i disabili e 45mila le famiglie con persone con disabili, c’è ancora molto da fare

VITERBO – È la Giornata internazionale delle persone con disabilità. Indetta dalle Nazioni unite per sensibilizzare sull’importanza dell’inclusione e del rispetto dei diritti di tutti, si celebra ogni anno il 3 dicembre. Nella provincia di Viterbo si stima che siano circa 16mila le persone con disabilità tali da impedire lo svolgimento di attività abituali, con un impatto diretto su oltre 45mila familiari che quotidianamente affrontano sfide complesse.

In occasione della giornata sedici realtà e associazioni richiamano l’attenzione delle istituzioni, dei servizi pubblici e della cittadinanza con un messaggio significativo: “In questa occasione vogliamo richiamare l’attenzione delle autorità, dei servizi pubblici e della popolazione sull’importanza di “ricordarsi” delle persone con disabilità e dei loro congiunti tutti i giorni dell’anno. Facendo il possibile, ciascuno nell’ambito delle proprie responsabilità, per eliminare o ridurre gli ostacoli che impediscono a questi cittadini di esprimere in pienezza la loro vita lavorativa, sociale e culturale”.

Gli strumenti normativi importanti esistono da decenni, ma che da soli non bastano. A partire dalla convenzione delle Nazioni unite sui diritti delle persone con disabilità, adottata nel 2006, e dal recente decreto legislativo 62/2024, che ha fornito indicazioni importanti per l’elaborazione e l’attuazione dei “progetti di vita” personalizzati e partecipati. Occorre un vero e proprio “salto di qualità” per mettere questo tema al centro dell’attenzione politica e sociale, con misure adeguate, questo l’appello delle associazioni. Particolare attenzione deve essere posta sulle persone con disabilità che vivono con genitori anziani, una fascia particolarmente vulnerabile. Accompagnarle in un percorso di vita autonoma e per prevenire l’istituzionalizzazione, incrementare servizi e interventi concreti nella logica del “durante e dopo di noi””. Da ultimo, ma solo per ordine cronologico e non per importanza, la solidarietà attiva e un coinvolgimento più ampio e strutturato. “Il mondo della solidarietà – concludono le associazioni – è impegnato in questo campo con risorse umane ed economiche importanti ma è necessario il sostegno di tutti per promuovere la dignità, il benessere e l’inclusione sociale delle persone più vulnerabili”.

Un appello firmato da sedici realtà del territorio, unite nell’impegno per i diritti delle persone con disabilità deve essere il punto di partenza per un cambio di rotta concreto e indispensabile per una società inclusiva che si faccia carico di dare a questa parte di cittadini un futuro e città sempre meno distanti dalle reali esigenze delle persone con disabilità! Siamo, tuttavia, ancora molto lontani da questi obiettivi.