* PRIMO PIANOCronaca

Anno movimentato nella repressione dei crimini nella Tuscia. I dati forniti dai carabinieri oltre 8.500 reati

VITERBO – Fine anno tempo di bilanci particolarmente importante quello relativo alla malavita ed ai reati commessi nella Tuscia. I dati forniti dai carabinieri per l’anno 2024 nella Tuscia, ha visto ondate di furti e un omicidio brutale. Boom di controlli in auto.

Il 2024 è stato un anno piuttosto movimentato per quel che riguarda l’azione delle forze dell’ordine sul territorio della Tuscia. A svelare i numeri dell’attività annuale, nella conferenza stampa di fine anno, il comandante dei carabinieri Massimo Friano.

“Con più di 8mila delitti denunciati e perseguiti – ha dichiarato Friano – i carabinieri continuano ad occuparsi di oltre l’85% dei reati complessivamente registrati nella provincia di Viterbo. Il numero delle persone deferite in stato di libertà o assicurate alla giustizia in stato di arresto ha registrato un lieve incremento rispetto al 2023, essendo rispettivamente più di 2mila le persone segnalate in stato di libertà e 350 quelle tratte in arresto”.

Alto il numero dei servizi di pattuglia e perlustrazione, con oltre 75mila auto controllate e quasi 100mila persone identificate. I carabinieri impiegati nei servizi di ordine pubblico sono circa 2mila. Elevato anche il numero di richieste di intervento giunte alle centrali operative attraverso il 112: più di 20.000 alla data odierna. A queste vanno ad aggiungersi le innumerevoli richieste dei cittadini giunte alle utenze telefoniche delle caserme o direttamente ai carabinieri in servizio nella Tuscia. Per quanto riguarda la circolazione stradale, durante i servizi esterni svolti nel corso dell’anno, sono stati quasi 1200 gli incidenti stradali rilevati, di cui 24 mortali.

Tra le attività d’indagini più articolate merita sicuramente menzione quella più recente svolta nell’ambito del contrasto al caporalato, conclusa poche settimane fa con il sequestro di una delle più grandi azienda agricole della provincia attiva nel settore ortofrutticolo, quella dei fratelli Calevi. Per quanto riguarda i casi di cronaca nera, Friano ha sottolineato: “Nel tremendo omicidio del povero Renzo Cristofori, avvenuto a Caprarola, è stato subito individuato l’autore e tuttora è in corso lo svolgimento di serrate indagini per la ricostruzione dell’accaduto. In pochi giorni è stato brillantemente risolto il caso di omicidio stradale, che ha scosso la comunità di Vetralla, di cui e rimasto vittima un 78enne del posto, Mario Costantini. Proprio in queste settimane, poi, è giunte alle battute finali della fase processuale l’indagine che ha condotto in carcere 7 responsabili dell’omicidio di Salvatore Bramucci, avvenuto nell’agosto 2022”.

Triste novità i delitti di natura predatoria che, per loro natura, destano maggiore allarme tra la popolazione: “È cronaca proprio di queste settimane – ha detto Friano – l’ondata di furti che, a più riprese, ha colpito alcune zone della provincia e che, come ogni anno, subisce un’impennata nel periodo prefestivo”. Nel complesso, nel 2024 l’Arma ha proceduto nella Tuscia per circa 775 furti in abitazione, arrestando 46 persone arrestate per furti. Tra queste, 11 li avevano commessi all’interno di abitazioni. Nel complesso poi, sono stati denunciati per furto 213 soggetti. Il dato se possibile più confortante riguarda le rapine, solo 34 in totale: in leggera diminuzione rispetto ad un anno fa. Tuttavia, nessuna rapina è stata commessa ai danni di istituti di credito.

Preoccupano, invece, i dati sulla violenza contro le donne. “Un gravissimo allarme sociale – ha dichiarato il comandante – visto che finora i deferimenti all’autorità giudiziaria sono stati 245, quasi il doppio rispetto ad un anno fa, di cui 21 arresti e 7 allontanamenti d’urgenza dalla casa familiare, oltre all’emissione di altre 62 misure cautelari di vario tipo”. Nello specifico, 141 sono stati i casi di maltrattamenti in famiglia, 73 atti persecutori, 17 reati a sfondo sessuale. Rientra in questa sfera l’indagine condotta dal nucleo investigativo, che si è conclusa con l’arresto di 4 soggetti, residenti in varie località d’Italia, che avevano adescato una minorenne residente in provincia su un’applicazione di gioco on line per poi coinvolgerla in veri e propri rapporti sessuali a distanza.

Nel contrasto alle truffe ed alle frodi informatiche – ha poi spiegato Friano – rispetto ai continui incrementi registrati negli anni precedenti, quest’anno si è registrata finalmente un’inversione di tendenza, scendendo dalle 1238 del 2023 alle 1227 di quest’anno. È sicuramente il risultato di tanti sforzi che sono stati messi in atto soprattutto per quanto attiene l’odiosa piaga delle truffe verso persone anziane, nel sensibilizzare la popolazione attraverso periodici incontri nelle assemblee cittadine, nelle parrocchie, nei centri anziani. Fondamentale si è rivelato anche l’apporto dei media locali che hanno ripreso e diffuso i nostri continui appelli a non cadere in questi tranelli ed a chiamare tempestivamente il 112 quando si viene contattati da sedicenti esponenti delle forze dell’ordine, direttori di istituiti di credito o professionisti che richiedono l’immediato pagamento in contanti di un ingente somma di denaro per la definizione immediata di una questione di natura civilistica o penale.

Infine, i militari del gruppo forestale hanno perseguito 198 reati, rilevando 616 illeciti, e deferito 206 persone in stato di libertà. Di particolare rilevanza un’attività di indagine in materia di traffico illecito di rifiuti pericolosi che ha visto indagate 29 persone, la messa agli arresti domiciliari di una persona e il sequestro di 11 complessi veicolari con la confisca di 868mila euro che costituivano profitto del reato, Inoltre, è stata svolta anche un’attività investigativa che ha portato al deferimento di una persona per incendio boschivo. Da segnalare anche i controlli in materia di gas fluorurati ad effetto serra che ha comportato l’esecuzione di 2 sequestri amministrativi ed alla redazione di 3 sanzioni a carico di 2 soggetti. Continua inoltre l’attività che riguarda il monitoraggio dell’inquinamento dell’asta fluviale del fiume Marta. “I colleghi del nucleo anti sofisticazione e sanità – ha concluso Friano – hanno svolto incisivi controlli ed ispezioni su quasi mille strutture, rilevando circa 20 violazioni natura penale e 242 di natura amministrativa, per un valore di 236mila euro, che hanno portato alla chiusura di ben 22 obiettivi controllati”.