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Tuscania, si aggiravano con fare sospetto, identificati tre sudamericani e un italiano espulsi dal territorio del comune per reati contro il patrimonio

TUSCANIA – Si aggiravano a bordo di un’auto intorno ad alcune abitazioni con atteggiamento sospetto, una segnalazione pervenuta al NumeroUnico di Emergenza 112 ha fatto scattare l’arrivo dei carabinieri. All’arrivo dei militari della localeCompagnia dei Carabinieri, i soggetti fuggivano a bordo di un’autovettura tentando dieludere il controllo.

Tuttavia, a seguito delle note di ricerca diramate via radio dai militari dell’Arma e di alcune el viaggiava in modo pericoloso, i sospettati, poi identificati in tre cittadini stranieri di origine sudamericana ed uno di nazionalità italiana tutti domiciliati a Roma, venivano bloccati dai Carabinieri di Montefiascone e denunciati in stato di libertà alla competente Autorità giudiziaria per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Nella circostanza, gli stessi confessavano di trovarsi a Tuscania per effettuare dei sopralluoghi propedeutici alla consumazione di alcuni furti, che sarebbe dovuta avvenire nello stesso pomeriggio.

Nell’ambito dei poteri attributi dalla normativa vigente al Questore quale Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, sono stati adottati, all’esito di un’accurata attività istruttoria condotta da personale della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Viterbo, quattro provvedimenti della misura di prevenzione personale del Divieto di ritorno nel Comune di Tuscania. In particolare, dagli accertamenti è emerso il quadro di persone dedite alla commissione di reati contro il patrimonio, contro la persona ed in materia di stupefacenti, oltre che prive di qualsivoglia legame con il territorio nel quale sono state sorprese a delinquere.

Acclarata la pericolosità sociale così estrinsecata, non sarà più consentito agli stessi di tornare in quel Comune per un periodo di quattro anni. La violazione del provvedimento del Questori le integra nella specifica fattispecie di reato, contemplata dal Codice delle leggi antimafia, punita con la pena della reclusione da sei a diciotto mesi e con la multa fino a 10.000 euro.