Cresce l’imprenditoria femminile nella Tuscia, oltre 10mila, ma penalizzate dal divario nei redditi con gli uomini
VITERBO – È il rosa il colore che contraddistingue l’imprenditoria del viterbese da diverso tempo a questa parte. Sempre più aziende locali, infatti, sono a conduzione femminile, un trend davvero interessante messo in luce da una recente indagine dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre. Sono più di 9mila le aziende attive nel territorio che sono guidate da una donna, 9.089 per la precisione: è un totale che rappresenta quasi un terzo del totale dell’intera provincia (il 27,9% per la precisione), con un buon piazzamento anche a livello nazionale.
Viterbo risulta infatti la dodicesima provincia del nostro paese nella speciale classifica delle aziende in rosa, seconda nel Lazio soltanto a Frosinone che vanta 11mila imprese. Capacità di innovazione? Come segnalato dalla stessa Cgia, nonostante l’Italia abbia il tasso di occupazione femminile più basso d’Europa, presenta allo stesso tempo il numero più elevato di lavoratrici indipendenti. Nel 2023, le donne italiane in possesso di partita IVA che hanno lavorato come artigiane, commercianti, esercenti o libere professioniste sono state 1.610.000, a fronte di 1.433.100 presenti in Francia e 1.294.100 occupate come autonome in Germania.
Oltre 10mila le imprese femminili nella Tuscia. Ma resta l’enorme divario fra i redditi maschili e quello delle donne, penalizzate nel reddito, infatti, guadagnano 9mila euro in meno degli uomini
Un record europeo in pratica. Circa il 56 per cento delle donne imprenditrici attive nel nostro Paese, inoltre, è impiegato nel settore dei servizi alla persona (quali parrucchiere, estetiste, tatuatrici, massaggiatrici, pulitintolavanderie, ecc.) e nei servizi alle imprese (in qualità di titolari o socie di agenzie di viaggio, agenzie immobiliari, imprese di pulizie, noleggio di veicoli, agenzie pubblicitarie, fotografe, video maker, studi di commercialisti e consulenti del lavoro).
A Viterbo e nel Lazio in generale, proprio la scorsa estate la Regione ha approvato l’avviso pubblico “Impresa Rosa”, cioè una serie di contributi alle aziende per incentivare la parità di genere. Si tratta di 250mila euro di contributi a fondo perduto per ottenere la Certificazione di parità di genere e dà il diritto a utilizzare il marchio ‘Impresa Rosa Regione Lazio’, che favorirà ulteriori premialità, agevolazioni e attiverà il coinvolgimento di campagne promozionali dedicate a tali questioni, nonché l’accesso esclusivo o preferenziale a progetti formativi volti all’inserimento lavorativo delle donne, a partire dai tirocini per le vittime di violenza.



