Il vescovo Orazio Francesco Piazza visita l’ospedale Santa Rosa di Viterbo
Questa mattina il vescovo di Viterbo, Orazio Francesco Piazza, ha visitato l’ospedale Santa Rosa, nell’ambito degli appuntamenti di preparazione alla festa del transito di Santa Rosa del 6 marzo, giorno del suo “Dies Natalis”.
È quanto si legge in una nota della Asl di Viterbo. “Monsignor Piazza – si legge nella nota -, ha prima incontrato i professionisti e i pazienti delle unità operative di Pediatria e di Rianimazione, poi celebrato la santa messa presso la sala conferenza dell’ospedale e, infine, un momento importante è stato la consegna della reliquia di primo grado di Santa Rosa che il vescovo ha affidato alla cappellania dell’ospedale per la pubblica venerazione a quanti (malati, familiari o personale sanitario) si troveranno a passare o frequentare il nosocomio del capoluogo della Tuscia.
Alla visita hanno partecipato, tra gli altri, il direttore generale della Asl di Viterbo, Egisto Bianconi, numerosi professionisti della sanità locale, alcuni rappresentati delle realtà associative della città e la sindaca di Viterbo, Chiara Frontini.
“Siamo in un luogo di cura – ha detto il vescovo Piazza, durante l’omelia – dove fiducia e speranza si toccano con mano. Ecco il cammino giubilare.
Un percorso nel quale oggi riceviamo la reliquia di Santa Rosa, che sia fonte di ispirazione concretamente nella nostra vita. Viviamo in un mondo in cui la sofferenza vorremo rinchiuderla in un non luogo.
La sofferenza, invece, fa parte della nostra vita. E se la sofferenza diventa dolore, si perde la speranza e la fiducia. Santa Rosa ha accolto la sofferenza. È nata segnata dalla sofferenza e l’ha affrontata reagendo e passando dal limite all’azione.
L’appello che rivolgo ai medici e agli infermieri, pur comprendendo la complessità del lavoro svolto a fianco degli ammalati, è di rivolgersi a loro sempre con più amorevolezza e pazienza, in una gerarchia di valori che non va dimenticata nella vita umana. Santa Rosa ci accompagna con la sua benedizione”, ha concluso il vescovo.



