Qualità dell’aria nella Tuscia secondo Arpa-Lazio: Viterbo è fra le città italiane dove si respira meglio
VITERBO – È stato pubblicato il rapporto dell’Arpa Lazio sulla qualità dell’aria nella regione. L’ultimo report di Arpa Lazio analizza lo stato della qualità dell’aria del 2024 nella nostra regione, fornendo una valutazione dettagliata delle concentrazioni degli inquinanti atmosferici previsti dal Decreto legislativo n. 155/2010, attraverso il monitoraggio effettuato dalle stazioni della rete regionale.
Nel Rapporto sull’inquinamento dell’aria, Viterbo tra le città italiane dove si respira meglio. Il focus sulla Tuscia, ha evidenziato che i dati della qualità dell’aria hanno messo in luce diversi superamenti dei livelli limite nel corso dell’anno. A Civita Castellana sono stati ben 17 al giorno, mentre a Viterbo 6 e ad Acquapendente 5. Interessante anche il caso di Tarquinia che ha registrato 6 superamenti giornalieri nel 2024. Nel contesto generale, comunque, la situazione della provincia di Viterbo è quella che preoccupa meno, come si evince anche dal fatto che l’Arpa Lazio non ha menzionato criticità specifiche, approfondendo invece le località di altre province.
Il report include un’analisi delle serie storiche (2020-2024) che evidenzia una progressiva riduzione delle concentrazioni di particolato atmosferico, sebbene permangano criticità nelle aree più densamente popolate, e livelli costanti di No, attribuibili prevalentemente al traffico veicolare urbano. I dati del 2024 emersi dall’ultimo report di Arpa mettono in luce una situazione comunque da monitorare. La qualità dell’aria è una delle questioni ambientali più rilevanti e urgenti per la salute pubblica e il benessere della popolazione: la conoscenza del suo andamento nel tempo rappresenta per i decisori politici un elemento di fondamentale importanza per la programmazione delle possibili misure di miglioramento e per valutare l’efficacia delle stesse. In tale contesto l’Arpa ha un ruolo centrale poiché raccoglie ed analizza i dati delle concentrazioni degli inquinanti atmosferici attraverso la rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria, garantendo tempestività e affidabilità della loro elaborazione.
È stato, inoltre, analizzato l’ozono troposferico, cioè quello che si sviluppa nello strato a diretto contatto con la superficie terrestre ed ha uno spessore variabile a seconda della latitudine: ai poli è spessa solamente 8 km mentre raggiunge i 20 km all’equatore, con superamenti registrati in aree rurali e, occasionalmente, in quelle urbane.



