Inviavano “regali di Natale” ai detenuti del Mammagialla lanciandoli oltre le mura del carcere. In tre a processo
VITERBO – Inviavano regali di Natale, in particolare droga e cellulari al Mammagialla. Crack, cocaina, hashish e telefonini entravano nel carcere di Viterbo dopo essere stati lanciati dalle mura perimetrali del penitenziario. Un sistema ben organizzato, distinto tra preparazione, confezionamento e trasporto dai tre finiti sotto processo. Per quei reati sono imputati un 27enne di origine romena residente a Monte Romano, un 28enne marocchino senza fissa dimora e un 33enne romano che vive a Poggio Mirteto (Rieti). L’accusa è di detenzione e spaccio di droga e di introduzione illecita di dispositivi nelle carceri. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il 14 dicembre scorso sono entrati in azione agendo “in concorso tra loro”. Con il 28enne che si sarebbe occupato materialmente dei lanci, mentre gli altri due avrebbero avuto un ruolo di supporto logistico e operativo.
Il 33enne sarebbe stato alla guida della Ford Ecosport con cui è stato raggiunto il carcere di Mammagialla, pronto a ripartire una volta terminata l’operazione. Il 27enne, invece, avrebbe confezionato i pacchi, utilizzando del nastro adesivo marrone, poi trovato nello sportello del passeggero, e così “rafforzando il proposito criminale”. Una volta tutto pronto, il 28enne sarebbe sceso dall’auto e avrebbe lanciato oltre le mura del penitenziario 150 grammi, corrispondenti a circa 53 dosi, tra hashish, cocaina e crack ma anche dispositivi elettronici: cinque cellulari, di cui due mini e quindi non facilmente rilevabili dai controlli, con tanto di spine e cavetti Usb.
L’operazione, però, non è andata a buon fine. I tre sono stati sorpresi e arrestati e il materiale è stato sequestrato: il 27enne e il 28enne si trovano ancora nel carcere di Civitavecchia, mentre il 33enne è ai domiciliari. Sono difesi dagli avvocati Gian Maria e Pietro Nicotera, Federica Valenza e Pietro Ascione. Durante le indagini, tra le altre cose, è stata eseguita una consulenza tecnica sia sulla droga che sugli smartphone dei tre, che sono stati anche interrogati.
Un “regalo” per i detenuti arrivato a pochi giorni dal Natale da tre giovani, sorpresi e arrestati in flagranza mentre introducevano stupefacenti e dispositivi elettronici nel Nicandro Izzo. Per loro la gip ha disposto, il 14 giugno, il giudizio immediato, accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero. Il processo inizierà a ottobre, con lo Stato italiano quale parte offesa.



