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Viterbo; iniziate alle 8 le operazioni per il disinnesco dell’ordigno da 136 kg, ritrovato all’aeroporto militare “Tommaso Fabbri”

VITERBO – Quattro ore, il tempo stimato, salvo imprevisti, per il disinnesco della bomba trovata nell’aeroporto militare “Tommaso Fabbri” di Viterbo. Alle 8 di oggi il concentramento delle forze sul posto e alle 8.30 l’inizio delle operazioni di disinnesco. Presidiato l’ingresso della caserma Brigata sostegno aviazione dell’esercito.

Si tratta di un ordigno statunitense risalente alla seconda guerra mondiale, dal peso di circa 300 libbre (pari a circa 136 chili), emersa durante alcuni lavori nei pressi della cosiddetta “pista di fuoco” dell’aeroporto. Interrato a circa un metro e mezzo di profondità, è stato identificato dal Sesto reggimento genio pionieri dell’Esercito: presenta due spolette, una anteriore e una posteriore, entrambe armate e non in sicura. La bomba è risultata toccabile ma irremovibile, rendendo necessarie le operazioni di disinnesco direttamente sul posto.

Grazie alla costruzione di una speciale struttura di contenimento in grado di assorbire l’onda d’urto in caso di esplosione accidentale, il raggio di sicurezza è stato ridotto da 1,3 chilometri a soli 350 metri. Ciò ha permesso di evitare l’evacuazione della popolazione e la chiusura delle strade, come la Tuscanese, a differenza di quanto accaduto nel 2018 in un caso analogo.

Durante le riunioni in Prefettura del 23 e 27 luglio, è stata comunque istituita una “zona rossa” con raggio di 447 metri, sia a terra che in aria (interdizione anche al sorvolo). È da evacuare, ma praticamente si trova interamente concentrata nel perimetro dell’aeroporto. L’unica porzione interessata al di fuori comprende una stradina interpoderale tra un campo da golf, un impianto fotovoltaico e un terreno seminativo. La zona, minima, viene interdetta anche al transito pedonale. “Dobbiamo stare attenti che nessuno si avventuri”, dichiara il comandante della polizia locale Mauro Vinciotti.

Il dispositivo di sicurezza è coordinato dal Centro coordinamento soccorsi istituito in prefettura. In campo, oltre agli artificieri dell’Esercito, operano anche la polizia locale, dodici volontari di protezione civile, la polizia di stato, i carabinieri, la guardia di finanza, i vigili del fuoco, la Croce rossa e il personale del 118 in via precauzionale.

Una volta completate le operazioni di disinnesco, la bomba viene trasportata in sicurezza al poligono di Monte Romano per essere fatta brillare. Il trasferimento avviene con scorta della polizia stradale e con la temporanea chiusura degli incroci lungo il percorso da parte degli agenti della locale. La conclusione delle operazioni viene segnalata dal suono di tre sirene consecutive.

FOTO DI REPERTORIO