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Omicidio a Caprarola: disposte perizie psichiatriche per l’imputato, mentre l’amica racconta le minacce ricevute

La corte d’assise di Viterbo ha stabilito la necessità di una perizia psichiatrica per Ian Patrick Sardo, il 32enne accusato dell’omicidio di Renzo Cristofori, ucciso con un coltello il 27 novembre 2024 davanti alla sua abitazione a Caprarola.

La decisione, presa dal presidente del tribunale Francesco Oddi, accoglie la richiesta della difesa, affidando l’incarico allo psichiatra Carlo Magistri.

L’obiettivo della perizia è di chiarire le condizioni mentali di Sardo al momento del delitto, considerando che l’imputato era in attesa di un posto in Rems.

Dettagli chiave sul percorso processuale e le testimonianze.

La procura, rappresentata dal pm Massimiliano Siddi, ha nominato Stefano Ferracuti, mentre la difesa, composta dagli avvocati Paolo Casini e Vania Bracaletti, ha scelto lo psicoterapeuta Massimiliano Matteucci. La parte civile, assistita dal legale Andrea Marinetti, si affida al professionista Giuseppe Del Signore.

I risultati della perizia saranno presentati il 12 marzo, durante una nuova udienza del processo.

Lo psichiatra Simone Pallottino ha fornito un quadro dettagliato delle dipendenze da farmaci e sostanze stupefacenti, insieme al disturbo da deficit di attenzione e iperattività diagnosticato a Sardo.

Pallottino ha delineato un “disturbo della personalità, impulsività e instabilità dei comportamenti, uniti alla tossicodipendenza”.

Ha inoltre precisato che l’imputato faceva uso di benzodiazepine, richiedendole “a fini ricreativi”. Pallottino è consulente della difesa, affiancato dalla biologa che ha condotto le analisi del Ris sulla felpa rossa indossata da Sardo e sul coltello usato nell’omicidio.

Nell’udienza del 27 novembre, a un anno esatto dalla morte di Cristofori, sono state acquisite anche le dichiarazioni rese dal 32enne agli inquirenti la notte successiva al fatto, dopo che l’imputato aveva rinunciato all’interrogatorio davanti ai giudici togati e popolari.

La testimonianza dell’amica e il contesto dei fattiDurante l’udienza, è emersa la testimonianza di una donna di 65 anni residente a Caprarola, amica di Sardo dal 2020.

I carabinieri hanno perquisito la sua abitazione la notte dell’omicidio, senza trovare elementi utili.

La donna ha raccontato di aver avuto una relazione con Sardo. Ha rivelato che la sera del delitto, l’uomo la chiamò alle 21:23, chiedendole di raggiungerlo, ma lei rifiutò. In precedenza, Sardo si era presentato a casa sua con un coltellino, chiedendo soldi, presumibilmente per comprare droga.

L’amica gliene diede solo 10 euro, scatenando la sua reazione: “Qualcuno l’avrebbe pagata”.

La donna ha descritto l’imputato come spaventoso quando non otteneva ciò che voleva o non era in sé.

È stato inoltre rievocato l’incontro tra Sardo e Cristofori davanti a un panificio di Caprarola la mattina del 27 novembre, dove una giovane lavoratrice ha riferito di averli visti discutere, senza riuscire a sentire cosa si dicessero.

Dopo la discussione, Cristofori intimò a Sardo di andarsene, ricevendo come risposta: “Ti aspetto fuori casa”.