Latitante condannato per abusi su moglie, estradato e in carcere a Viterbo
Violenza sessuale ai danni della moglie maltrattata negli anni ripetutamente anche davanti alla figlioletta. Sono le accuse contestate ad un tunisino, residente nell’anconetano, finito nel mirino di indagini della procura di Ancona attraverso la Squadra Mobile di Ancona partite nel 2018 dopo la denuncia dell’ex moglie.
Dopo la condanna a sette anni di carcere l’uomo aveva fatto perdere le proprie tracce prima di essere individuato nell’ambito del progetto “Wanted”, mirato alla ricerca e alla cattura di latitanti di elevato spessore: in cooperazione con le autorità estere, i poliziotti del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Ancona lo avevano rintracciato a sud di Parigi in sinergia con la Polizia francese che lo aveva poi arrestato nell’agosto scorso.
Dopo l’estradizione, il 28 novembre, l’uomo, giunto sotto scorta all’aeroporto di Roma – Fiumicino, è stato trasferito tradotto presso il Carcere di Viterbo per espiare la pena comminata.
Gli investigatori della Squadra Mobile dorica, nelle more dell’attività di ricerca del latitante, dopo un’attenta e meticolosa ricerca effettuata mediante pedinamenti digitali, erano riusciti a individuare alcuni profili riconducibili al ricercato.
Dall’analisi approfondita dei dati acquisiti, gli investigatori avevano individuato il luogo in cui il latitante aveva trovato riparo, una cittadina francese a sud di Parigi.
A conferma di quanto scoperto dagli poliziotti, il collaterale organo di polizia francese – attivato a seguito del provvedimento che prevede l’estensione delle ricerche in ambito internazionale, emesso dalla Procura di Ancona -, aveva fornito elementi incontrovertibili sulla presenza del ricercato sul territorio francese.
Il 27 agosto era stato eseguito il mandato d’arresto europeo a carico del ricercato, ai fini estradizionali. A novembre l’estradizione dell’ormai ex latitante che sconterà ora la condanna a Viterbo.



