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Al via ieri a Viterbo il festival della Cultura dell’economia

La Regione Lazio ha dato il via, ieri a Viterbo, la prima edizione del “Festival economia della cultura”. Il Festival si svolgerà dall’11 al 13 ottobre a Viterbo, per proseguire il 18 e il 19 ottobre a Zagarolo, ed è realizzato da Lazio Innova, con il patrocinio del Ministero della Cultura, del Comune di Viterbo, del Comune di Zagarolo e dell’Università degli Studi della Tuscia, con la media partnership di Rai e del quotidiano Il Sole 24 Ore.

“Del binomio cultura-economia si parla da tanto tempo, e abbiamo deciso di creare un evento nazionale e di farlo qui nel Lazio, perché vogliamo accelerare questo connubio. Vogliamo che la cultura rafforzi nel Lazio il suo ruolo di motore di sviluppo nei vari settori”, ha spiegato il presidente di Lazio Innova, Francesco Marcolini. La manifestazione sarà l’occasione per istituzioni, imprese, giornalisti ed economisti che operano nella filiera culturale italiana di incontrarsi per promuovere i casi di successo e stimolare nuove progettualità, con la proposta di politiche vincenti per il settore della promozione e del turismo culturale, che per l’Italia e la Regione Lazio rappresenta un importante tassello dello sviluppo economico.

“La cultura in Italia, cuba circa il 6-7 per cento del nostro Pil, e solo nel 2022 ha generato un valore aggiunto di 95,5 miliardi di euro nel nostro Paese, con un aumento del 6,8 per cento rispetto all’anno precedente. È quindi veramente un motore dell’economia e di offerta di posti di lavoro – ha affermato la vicepresidente del Parlamento europeo, Antonella Sberna -. Questo è un festival di caratura nazionale e che ha l’ambizione di dare uno spaccato di come economia e cultura sia un motore si sviluppo in un Paese che della cultura e della storia ha fatto la sua ricchezza. Bisogna raccontarla, metterla a frutto e coniugare la promozione e la normativa nazionale per renderla ancora di più un volano di sviluppo economico”, ha concluso.

“Nel Lazio l’industria della cultura ha un volume di affari che supera i 15 miliardi di euro, occupa oltre 250 mila addetti e 35 mila imprese, e vale in termini di filiera nazionale oltre il 15 per cento – ha sottolineato la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico della Regione Lazio, Roberta Angelilli, in collegamento da remoto -. Sono numeri forti, e per noi la cultura è tutto, ha un grande valore in termini economici e la vogliamo quindi considerare come motore dello sviluppo. Questo è un evento che quindi consideriamo come davvero importante”. Il Lazio “con Roma come suo principale centro turistico e culturale contribuisce per il 7,6 per cento all’intera economia regionale, con un valore aggiunto di circa 14,4 miliardi di euro – ha chiarito l’assessore alla Cultura della Regione Lazio, Simona Baldassarre, in collegamento da remoto -. Quello di oggi è un evento importantissimo”.

“Siamo entusiasti di accogliere qui il festival perché su questo asset di sviluppo la Tuscia sta puntando sul serio – ha spiegato la sindaca di Viterbo, Chiara Frontini -. Siamo partiti da una sfida molto importante di candidatura a Capitale europea della cultura 2033 e su quello abbiamo fatto ruotare un’intera programmazione strutturale e di città. Ci manca una narrazione di un territorio di una provincia che su questo argomento ha molto da offrire. Abbiamo quindi sviluppato un’intera strategia di sviluppo territoriale attraverso i fondi europei di coesione sulla candidatura. Questo significa che con l’obiettivo di candidatura, tutti gli investimenti previsti, per un totale di 17,2 milioni di euro, sono finalizzati alla fruizione turistico culturale”, ha concluso Frontini.

Il Festival proseguirà, poi, con le due giornate conclusive presso lo Spazio Attivo di Zagarolo che proporrà una serie di appuntamenti all’insegna delle tecnologie per la cultura, con la presentazione di prodotti multimediali e incontri B2B tra le imprese culturali e i potenziali buyer come le reti museali, le amministrazioni e le grandi aziende. Nel corso del Festival saranno inoltre approfonditi i possibili utilizzi delle tecnologie digitali per le politiche di marketing culturali.