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Imprenditrice a processo per abbandono di rifiuti in un terreno adiacente l’azienda

VITERBO – Era accusata di abbandonato dei rifiuti in un terreno adiacente all’azienda che dirigeva. Nei guai una imprenditrice viterbese che fino al 2021 era proprietaria di un’azienda di infissi, con sede nel capoluogo, passata al setaccio dalla Finanza a marzo 2020.

Il processo è iniziato in settimana davanti al giudice monocratico del tribunale di Viterbo, con le deposizioni di alcuni testimoni. Da quanto emerso, nel corso dell’ispezione le Fiamme gialle rinvennero pc, vecchie batterie, toner di stampanti, cartoni, rimasugli di carta, erano stati abbandonati ‘a cielo aperto’ e alle intemperie.

“Erano dei vecchi proprietari, perché gli scarti di ferro e alluminio che noi producevamo venivano ritirati da ditte specializzate per eseguire questo tipo di smaltimento – ha spiegato un ex dipendente -. Io avevo riposto soltanto momentaneamente dei pannelli in poliuretano espanso nuovi che avevo smontato da un capannone perché li dovevo installare nella mia impresa agricola. L’anno seguente l’imputata chiuse i battenti e io aprii un’impresa tutta mia”.

Secondo il figlio dell’imprenditrice: “Questi materiali erano in una zona che non era nostra. Sapevamo che i rifiuti dell’attività precedente erano accantonati in questo appezzamento di cui noi non avevamo l’accesso”, ha dichiarato un altro ex impiegato. In seguito è stato sentito il figlio 33enne dell’imputata al quale sono stati chiesti dei chiarimenti rispetto all’accertamento compiuto dalla Finanza. “Nel 2020 lavoravo da mia madre come apprendista fabbro. Questi materiali erano in una zona che non era nostra – ha precisato il 33enne -. Quando aprimmo erano già lì e noi eravamo in affitto dagli ex proprietari”.