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Allarme al proliferare cimice asiatica a rischio la coltivazione delle nocciole nella Tuscia e nel Lazio

CAPRAROLA – Un allarme sul proliferare della cimice asiatica arriva da Assofrutti che ha partecipato all’audizione presso la regione Lazio, convocata su sollecitazione dell’associazione stessa, per affrontare le gravi problematiche che stanno mettendo a rischio la corilicoltura nel Lazio.

Durante l’incontro, che ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali e associazioni agricole, sono state trattate le criticità legate alla cimice asiatica, un parassita invasivo che sta danneggiando le coltivazioni nel viterbese e in altre aree della regione.

Durante l’audizione si è sottolineato l’urgenza di interventi specifici per supportare i produttori, illustrando alcune delle misure che l’associazione ha già messo in atto e avanzando nuove proposte per combattere la diffusione del parassita. Tra queste. Potenziamento delle trappole a feromone: incentivare economicamente l’installazione di trappole nelle aree agricole per intercettare l’infestazione prima che raggiunga le colture. L’incremento dei rilasci del Trissolcus Japonicus: ampliando il numero di punti di rilascio di questo antagonista naturale della cimice asiatica, grazie alla collaborazione con la regione Lazio ed ENEA, che ha pianificato nuovi lanci per il 2025 per gli esperti è un metodo fondamentale per salvare le coltivazioni di nocciole. L’utilizzo del Trissolcus Japonicus si inserisce nelle strategie di lotta biologica, con un impatto positivo sulla sostenibilità ambientale.

Fra le proposte di Assofrutti anche l’istituzione di un tavolo permanente sulla crisi creando un gruppo di lavoro permanente per monitorare l’evoluzione della situazione e coordinare interventi tempestivi e mirati, per rispondere efficacemente alle sfide fitosanitarie e climatiche. Esplorazione di nuovi principi attivi: ricerca e test di principi attivi più efficaci per la lotta contro la cimice asiatica, valutando l’efficacia e l’eco-compatibilità dei prodotti utilizzati, per garantire il massimo supporto ai produttori senza compromettere l’ecosistema.