Oltre 480 viterbesi hanno l’Hiv, sono soprattutto uomini tra 30 e 40 anni i dati della Asl. Quattordici nuovi casi in un anno
VITERBO – Il virus Hiv nella Tuscia cresce, nel 2023 diagnosticati 14 nuovi casi”. È quanto emerge dal 26esimo bollettino epidemiologico di sorveglianza e controllo delle infezioni da Hiv e dell’Aids a Viterbo e provincia pubblicato dalla Asl in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids.
A realizzarlo gli specialisti dell’azienda sanitaria. I dati per la Tuscia diffusi dalla Asl in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids: “Contagi nell’ambito della tossicodipendenza da eroina e dei rapporti sessuali tra omosessuali maschi”.
“La nostra popolazione – si legge nel bollettino – convive da molti anni con un’infezione ancora endemica di cui poco si parla: l’infezione da HIV, alla quale sono da attribuirsi, negli ultimi anni, una media di 16 nuovi casi per anno tra i soli residenti nella provincia. Nel corso del 2023 sono stati 14 i nuovi casi di infezione diagnosticati, con 12 uomini e 2 donne, tra questi 6 cittadini stranieri e 4 soggetti con evidenza clinica di Aids conclamato”.
I servizi preposti seguono a Viterbo (con controlli periodici specialistici, prelievi ematici, dispensazione di terapie antiretrovirali) oltre 480 soggetti con infezione da Hiv, parte dei quali con una diagnosi di patologia Aids conclamata. Un numero che si è gradualmente incrementato con un raddoppio netto degli assistiti per Hiv/Aids a Viterbo tra il 2001 e il 2023 e un conseguente maggiore impegno assistenziale richiesto nell’ambito infettivologico. Da circa un anno, inoltre, con la disponibilità di farmaci long-acting (ad azione prolungata), i servizi della Asl viterbese provvedono alla somministrazione dei nuovi farmaci per i quali è richiesta la modalità iniettiva.
È ormai caratteristico dell’epidemiologia in un paese di tipo occidentale anche il dato italiano evidenzia una certa stabilizzazione del numero dei nuovi contagi, ma con uno spostamento ormai marcato del contagio dall’ambito della tossicodipendenza da eroina a quello dei rapporti sessuali e con un significativo numero di contagi tra omosessuali maschi, ciò nel contesto di una prevalente diffusione del virus Hiv nella popolazione maschile di età compresa tra i 30 e i 40 anni. Nella popolazione residente a Viterbo, 4 contagi su 5 sono ormai da ascriversi a carico della popolazione maschile. Non così nella popolazione recentemente immigrata accolta nella nostra provincia, dove le donne rappresentano ancora il 40% dei contagi osservati riproducendo il modello epidemiologico tipico dei paesi di provenienza”.
La precocità della diagnosi, da questo punto di vista, riveste una grande importanza, non solo perché consente di intervenire sul decorso della patologia, prima ancora che si manifestino i danni immunologici più gravi, ma anche perché un precoce ed efficace controllo della replicazione virale (una viremia Hiv non più rilevata nel sangue da conseguirsi con l’utilizzo degli appropriati farmaci antiretrovirali) riduce marcatamente o annulla l’infettività del soggetto. Una terapia precocemente e continuativamente assunta rappresenta, dunque, la più efficace risorsa anche per la riduzione del numero dei contagi da Hiv e delle correlate patologie.