Aveva salvato la madre dalle violenza del padre. L’uomo è finito a processo per maltrattamenti in famiglia
VITERBO – Bambino di 10 anni, vede il papà picchiare la mamma, compone il 112 e fa scattare l’intervento dei soccorritori. L’uomo, che ha anche minacciato la donna di accoltellarla, ed è finito a processo per maltrattamenti in famiglia. Ifatti si riferiscono al 14 luglio dello scorso anno.
“Venite, papà vuole ammazzare mamma”. È la richiesta d’aiuto lanciata al 112 da un bambino di 10 anni la sera del 14 luglio. Tornato a casa con i genitori e i fratellini dopo una festa, il piccolo si è trovato davanti a una scena più grande di lui: il padre che aggrediva la madre, minacciando di usare coltelli.
L’uomo è finito a processo davanti al collegio del tribunale di Viterbo per maltrattamenti aggravati in famiglia. Dall’estate scorsa è sottoposto al divieto di avvicinamento con il braccialetto elettronico ed è stato allontanato dall’abitazione a Carbognano. La difesa ha chiesto ai giudici, che si sono riservati sulla decisione, la revoca della misura cautelare limitatamente ai tre figli minori. Richiesta accettata dalla procura.
Quella sera, intorno alle 22, l’intervento dei carabinieri e del personale sanitario è stato immediato. I soccorritori hanno trovato la donna scossa e in lacrime e l’hanno accompagnata con i tre bambini in ospedale, dove è stato attivato il “percorso rosa” per la tutela delle vittime di violenza.
La donna, che non si è costituita parte civile, l’11 marzo scorso è stata ascoltata dai giudici e ha ricostruito un vero e proprio calvario domestico: “Tenevo un diario sul telefono, perché avevo paura che mi avrebbe uccisa. Era ubriaco anche quella sera e mi ha picchiata davanti ai nostri figli, come aveva già fatto la sera prima e tante altre volte. Mi ha dato uno schiaffo e poi ha detto: Ricorda che i coltelli stanno lì. È stato allora che nostro figlio, con il cellulare del padre, ha chiamato i carabinieri”. In aula ha riferito anche di un episodio particolarmente grave: “Da sei mesi aveva preso a minacciarmi con i coltelli. Una volta mi ha buttata per terra e me ne ha puntato uno alla gola”.



