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Bombolette nel carcere, si incendiano al ‘Mammagialla’, ferite da ustione lievi ad alcuni detenuti

VITERBO – Proseguono le indagini sull’esplosione avvenuta sabato scorso nel carcere di Mammagialla a Viterbo. Stando a indiscrezioni, sulla base dei primi approfondimenti e dell’ascolto dei presenti, tra cui polizia penitenziaria e personale del “Nicandro Izzo”, l’ipotesi è che le bombolette di gas da campeggio siano state lanciate dai detenuti con l’intento di colpire gli agenti. Almeno una delle bombolette, però, avrebbe impattato contro una parete, esplodendo e generando una fiammata che ha investito gli stessi detenuti. Quattro i feriti, tutti soccorsi tempestivamente. Avrebbero riportato ustioni lievi, le più serie localizzate alle gambe.

Restano ancora poco chiari i motivi dell’accaduto: se l’obiettivo fossero gli agenti intervenuti per sedare una lite con possibile aggressione tra i detenuti o se si sia trattato di un gesto mirato e premeditato con alla base ragioni legate a dinamiche interne al carcere. Fatto sta che, come racconta chi ogni giorno lavora dietro le sbarre, “gestiamo persone che spesso non hanno nulla da perdere e il personale diventa un bersaglio facile”.

Dopo l’episodio la situazione è tornata sotto controllo grazie all’intervento della stessa polizia penitenziaria. Si tratta di un nuovo campanello d’allarme per il carcere di Viterbo, dove la tensione è ormai quotidiana e la gestione ordinaria sempre più difficile.

“La quotidianità è diventata insostenibile – denunciano i sindacati –. Il personale è stremato, sotto organico e costretto a turni massacranti. Così non si può andare avanti”. I detenuti presenti a Mammagialla sono oltre 710, a fronte di una capienza regolamentare di 440 posti. Un sovraffollamento cronico aggravato da una carenza strutturale di personale: mancano 98 unità, pari al 30% della pianta organica prevista.

A peggiorare il quadro, le gravi criticità sul fronte economico. Gli straordinari effettuati nel 2024 non sono stati ancora liquidati per esaurimento dei fondi disponibili. Ore di lavoro extra regolarmente contabilizzate, ma che restano in attesa delle risorse finanziarie da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze. E la situazione non cambia per il 2025. Già nel primo semestre si registrano nuove difficoltà nel pagamento degli straordinari, così come nelle missioni effettuate dagli agenti.