Corte d’appello rinvia a giudizio sindaca di Viterbo, Frontini: “avanti, serena per processo”
La Corte d’appello ha rinviato a giudizio la sindaca di Viterbo, Chiara Frontini, nell’ambito di accuse che risalgono a una cena, poi definita “dei veleni”, e in cui sarebbero state pronunciate frasi intimidatorie dal punto di vista politico.
A riferire della decisione della procura della Corte d’appello è la stessa sindaca Frontini che in una nota dichiara: “Massimo rispetto per la decisione della Corte d’appello che ha valutato la vicenda in maniera diversa dal giudice dell’udienza preliminare, che aveva pronunciato sentenza di non luogo a procedere, decisione con cui aveva motivatamente escluso ogni nostra responsabilità.
Affronteremo il processo, con serenità, come abbiamo affrontato con serenità questi due anni: sono certa che il dibattimento e il procedimento giudiziario faranno completa chiarezza confermando la totale infondatezza dell’ipotesi di reato, anche derubricata in un reato di minor rilievo.
So chi sono e quali sono i miei valori, so di aver sempre agito nel rispetto più rigoroso delle regole e delle persone e dunque avanti si vada nel lavoro a favore della nostra comunità. Quello sappiamo fare, lavorare per Viterbo, a testa bassa e con tutto l’amore di cui siamo capaci, che è l’unico faro che mi guida in questa missione. Ringrazio i consiglieri comunali, gli assessori e i tantissimi cittadini che in questi lunghi due anni hanno sempre fatto sentire la loro vicinanza e forte solidarietà, e lo faranno ancora”.



