Dal viterbese prezioso ritrovamento archeologico, la testa in marmo greco di una fanciulla
Un nuovo e straordinario rinvenimento archeologico all’interno della città etrusca di Vulci è stato presentato a Roma, nella sala della Crociera del ministero della Cultura.
Si tratta – spiega una nota del dicastero – della testa in marmo greco di una fanciulla (Kore) rinvenuta nel sito laziale. La scoperta è avvenuta nel corso degli scavi in concessione ministeriale legati al progetto “Vulci Cityscape”, promosso dalle Università di Friburgo e Magonza.
Si tratta di un raro esempio di statuaria greca rinvenuta in Etruria, che offre nuovi significativi spunti di riflessione sugli intensi scambi culturali tra Grecia e Italia preromana. Avviato nel 2020, il progetto Vulci Cityscape, in collaborazione con la soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale e la Fondazione Vulci, ha l’obiettivo, attraverso un approccio interdisciplinare, di indagare la struttura e lo sviluppo della città e di ampliare, più in generale, le conoscenze sull’urbanistica etrusca.
La scoperta è avvenuta nell’area di un nuovo tempio monumentale individuato nel 2021, che amplia le conoscenze note sugli edifici di culto edificati nel cuore della città.
La scultura raffigura una giovane donna, con elegante ed elaborata acconciatura, attribuibile ad un atelier attico di inizi V sec. a.C. Attualmente in fase di restauro e analisi presso l’Istituto centrale per il restauro (Icr) di Roma, è oggetto di approfondite indagini scientifiche sui colori originari, i materiali e le tecniche di lavorazione impiegate.



