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La Cassazione rianima la proroga ai Balneari, soddisfazione sulla costa viterbese

Torna in auge, quindi, il provvedimento per aggirare la Bolkestein, la direttiva europea che dispone la messa a gara degli arenili. Significherebbe che i titolari degli stabilimenti, proprietari delle strutture, non avrebbero più automaticamente diritto alla concessione della spiaggia.

Una battaglia decennale tra balneari e Ue con i vari governi che spostano il paletto della decisione finale sempre più avanti con varie proroghe.

La Cassazione, quindi, ha rianimato l’ennesima proroga che spinge quel paletto al 2033, per la soddisfazione, ovviamente, dei gestori degli stabilimenti. “Una vittoria del nostro sindacato per tutti i concessionari italiani”. Lo afferma in una nota la presidente del Sindacato Italiano Balneari (Sib) per il Lazio Marzia Marzoli.

“La Corte di Cassazione ha riconosciuto al Governo il ruolo di legislatore – prosegue la presidente Marzoli -, che dovrà urgentemente approvare una norma di riordino sulle concessioni tenuto conto del dato della non scarsità della “risorsa spiaggia” e della non applicazione della direttiva Bolkestein”. Il Governo non ha più alibi nel varare una riforma definitiva del settore che dia certezze agli operatori.

“Il Consiglio di Stato dovrà rivedere la sentenza riammettendo le parti escluse e rivedendo le sue posizioni – conclude la presidente Marzoli -. Allo stesso tempo il Governo dovrà finalmente realizzare un riordino del comparto. Le imprese hanno bisogno di stabilità per programmare investimenti e continuare a garantire la massima competitività al turismo Italiano”.