Schiaffo “nucleare” alla Tuscia, al 50% la discarica nazionale delle scorie si farà nel viterbese
Ben 51 aree sono idonee in Italia ad ospitare il deposito nazionale delle scorie del nucleare.
Una candidatura tuttaltro che ambita per i territori che non si contendonoq di diventare siti della discarica più pericolosa, quella che accoglierà i rifiuti radiattivi.
l ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) hanno pubblicato la lista dei siti e tra le 51 località, 21 sonono concentrate nella provincia di Viterbo. Praticamente ci sono poco meno del 50 per cento delle possibilità che sarà la Tuscia a “Conservare”, forse in una delle sue ex cave di tufo, 78mila metri cubi di rifiuti radioattivi a bassa e media intensità e 17mila ad alta intensità provenienti dalle quattro ex centrali nucleari.
I comuni interessari sono diversi e alcuni come Corchiano, Montalto di Castro, Vasanello, Canino, Tuscania, ripetuti più volte come ad indicare più di un sito nel territorio comunale.
Un “mostro” che prende forma nonostante le proteste delle associazioni ambientaliste e dei cittadini per difendere il territorio in cui si è fatta la storia di Roma; la Roma dell’impero che avrebbe mantenuto sacro il terreno delle province piu vicine; non certo la Roma odierna che permette una tale mortificazione alla regionale di cui fa parte.
Rupert Recchia