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“Goletta laghi” di Legambiente: i laghi di Bolsena e Vico bilancio positivo, ma non bisogna abbassare la guardia

VITERBO – Presentati i risultati dai responsabili di Legambiente nell’ambito della campagna “Goletta dei laghi” del sodalizio ambientalista, giunta alla diciannovesima edizione.

Quadro in gran parte positivo per i laghi viterbesi di Bolsena e Vico e in miglioramento rispetto allo scorso anno. Qui Goletta dei laghi di Legambiente con i suoi volontari e volontarie ha monitorato dieci punti: sette sul lago di Bolsena e tre su quello di Vico.

In particolare – spiegano da Legambiente – per il lago di Bolsena, su sette punti campionati da ben sei sono risultati entro i limiti di legge, mentre nel 2023 erano solo due, e solo uno erano risultati fuori dai limiti di legge, nel 2023 erano in tutto quattro. Il lago di Vico conferma, invece, per tutti e tre i punti campionati nel 2024 valori entro i limiti come lo scorso anno. In sintesi, i dati del monitoraggio sono dunque buoni, ma per Legambiente non bisogna abbassare la guardia. Non va, infatti, sottovalutato il peso della depurazione, così come degli impatti della corilicoltura sulla tenuta dei due bacini.

Osservato speciale di questa tappa la foce del torrente nei pressi del parco giochi sul lungolago di Montefiascone che da diversi anni mostra un andamento altalenante: ad aprile era “fortemente inquinato”, mentre i monitoraggi successivi di maggio e luglio hanno fatto registrare valori entro i limiti.

Un’oscillazione che secondo Legambiente va tenuta sotto osservazione, perché dall’inizio dei monitoraggi di Goletta dei laghi nel 2010, il punto ha quasi sempre mostrato criticità importanti. Con la categoria “osservati speciali” si fa riferimento a quei punti storicamente critici per i quali Legambiente ha deciso di ripetere i prelievi anche nei mesi che precedono il passaggio della campagna, a supporto della fotografia scattata nei mesi estivi.

“Siamo soddisfatti – dichiarano da Legambiente – del miglioramento che abbiamo registrato quest’anno sul lago di Bolsena in sei punti dei sette analizzati, ma non bisogna sottovalutare l’oscillazione dell’osservato speciale e in particolare il risultato negativo dell’unico punto risultato fortemente inquinato. L’esito complessivo ci rivela infatti che sul Bolsena permangono alcune problematiche che potrebbero essere legate agli impianti di depurazione che servono la zona e che necessitano, specialmente in alcuni punti, di essere manutenuti periodicamente dal gestore del servizio idrico”.

“Non diamo di certo patenti di balneabilità – sottolineano – tanto meno vogliamo sostituirci alle autorità preposte a monitorare la salute dell’acqua, ma, laddove vediamo emergere situazioni dove evidentemente c’è bisogno di intervenire, noi per primi ci mettiamo a disposizione con i nostri volontari, i nostri laboratori e lo storico e tutte le nostre analisi, affinché gli enti competenti possano generare le politiche e gli interventi idonei a contrastare i fattori inquinanti. Se sullo straordinario Lago di Bolsena, per la sua bellezza e la sua vasta dimensione territoriale, c’è bisogno di intervenire in un punto preciso che oggi narriamo”. “Sul Lago di Vico – continuano – sebbene non emergano criticità da fogne non depurate, ve ne sono di fortissime per l’enorme impatto di elementi chimici disciolti nelle acque, provenienti essenzialmente dal comparto agro-silvo pastorale e ancor più nello specifico dalla coltura della nocciola. Sul contenimento degli impatti agricoli continuiamo a voler lavorare con i produttori stessi, verso i quali ci mettiamo a disposizione affinché la loro attività generi una produzione sostenibile e una green economy per il quadrante territoriale, che passi attraverso la tutela dell’acqua del lago e delle specie presenti”.