In calo nel Lazio il riciclo dei rifiuti elettronici (-53%). A Viterbo -8%, vecchi apparecchi ritirati dai rivenditori di quelli nuovi

VITERBO – Brutte notizie arrivano dal “Rapporto regionale Raee” relativo al 2022, realizzato dal centro di coordinamento raee, e riguardante tutte le regioni, secondo cui si riscontra un calo nel corretto riciclo di questi materiali. Si tratta, in sintesi, di come e quanto gli italiani, ed i laziali, riciclano piccoli e grandi elettrodomestici e il resto degli apparecchi elettronici (come gli smartphone), divenuti ormai elementi imprescindibili della nostra quotidianità. Lo scorso anno gli italiani sono stati meno virtuosi del solito e il Lazio non ha fatto differenza.

I volumi avviati a corretto riciclo si fermano a 361381 mila tonnellate, con una diminuzione del 6,2% rispetto al 2021. La contrazione, con percentuali differenti, riguarda tutte le regioni ad eccezione della Puglia e della Sicilia, e tocca tutti e cinque i raggruppamenti.  Il Lazio, che prima del 2022 aveva sempre fatto registrare dati in crescita rispetto al riciclo, inverte il trend positivo e registra un calo del 5,3%, comunque più contenuto rispetto al -6,2% della media nazionale. I dati cambiano, e di molto, a seconda delle province che sono tutte accumunate da una contrazione dei rifiuti accolti. Quella di Roma è la provincia più virtuosa, ma non certo un vanto in termini di calo, con una decrescita dell’1% rispetto al 2021, seguita da Viterbo, -8%. Latina perde il 16,1% dei volumi, ma eccelle per raccolta pro capite, con 9,92 kg/ab. Nella provincia di Roma, che da sola raccoglie il 70% del totale, la percentuale di Raee ritirati dai retailer di prodotti elettronici, ovvero dai rivenditori che ritirano il vecchio apparecchio gratuitamente al momento dell’acquisto di uno nuovo, raggiunge il 42%. Al contrario, a Viterbo, Frosinone e Rieti i rifiuti elettronici sono ritirati quasi interamente dai centri di raccolta.

Male, anche, il valore pro capite, ovvero quanti chilogrammi di rifiuti Raee sono stati raccolti per ogni abitante della regione. Tenendo presente che il limite minimo imposto dall’Unione europea è di 11 kg/ab, nel Lazio si arriva a mala pena a 5,43 kg/ab, ben al di sotto della media nazionale del 6,12 kg/ab, di molto al di sotto di quella europea, di ben cinque punti percentuali. Interessanti sono, poi, i dati che riguardano gli apparecchi raccolti correttamente. I laziali sembrano avere un certo affetto per televisori e monitor. Infatti, la categoria R3, proprio quella degli “apparecchi con schermi”, registra un aumento della raccolta pari al 3,3%. La provincia di Roma è quella che raccoglie di più, con un incremento rispetto al 2021 del 14,8%. Per quanto riguarda gli altri raggruppamenti, su base regionale i dati indicano una flessione nella raccolta nel 2022: -6,4% per freddo e clima (condizionatori e frigoriferi), -8,5% sui grandi bianchi (lavatrici, asciugartici ecc), -7,1% per ped ed elettronica di consumo (aspirapolvere, macchine per cucire, friggitrici, frullatori, computer, telefoni cellulari ecc), -2,8% sulle sorgenti luminose.

F.G. Pensabene