Ferrovia Roma-Viterbo, Comitato pendolari si oppone all’archiviazione delle denuncia presentata nel 2020
Il Comitato dei Pendolari della Ferrovia Roma Nord, guidato dal Portavoce e legale rappresentante Fabrizio Bonanni, ha presentato a mezzo degli avvocati Cesare Antetomaso e Mario Sabatino, opposizione alla richiesta di archiviazione del procedimento relativo alla denuncia-querela depositata il 28 ottobre 2020.
La denuncia in questione riguardava le condizioni di grave pericolo per la salute dei cittadini utenti sulla tratta ferroviaria Roma-Civita Castellana-Viterbo, nota come Roma Nord, di proprietà della Regione Lazio e gestita da Atac S.p.A. fino al 2022.
“Il procedimento, le cui indagini erano state inizialmente delegate all’Ispettorato provinciale del lavoro – si legge in una nota del comitato pendolari – non ha ricevuto alcun riscontro per oltre due anni, nonostante i solleciti e le memorie presentate dal Comitato, che denunciavano l’aggravarsi delle condizioni e il mancato rispetto delle norme di prevenzione e contenimento del contagio, oltre alle innumerevoli soppressioni delle corse sulla tratta ed altri disservizi.
A seguito dell’istanza di avocazione delle indagini presentata nel luglio 2022, su richiesta del Pubblico Ministero l’Ispettorato ha finalmente fornito una relazione conclusiva il 28 ottobre 2022. Il Pubblico Ministero ha infine formulato una richiesta di archiviazione basata su tale unico atto, ritenuto dal Comitato insufficiente e non esauriente. Nella richiesta di archiviazione vengono tra l’altro totalmente ignorate la macroscopica interruzione di pubblico servizio nonché tutta documentazione fornita dal Comitato, di gran lunga più esaustiva e coerente del rabberciato e ultratardivo documento dell’Ispettorato”.
L’opposizione presentata dal Comitato “elenca diversi motivi per cui la richiesta di archiviazione – si legge – appare ingiusta, ingiustificata e illegittima. Tra questi, si evidenzia la configurabilità del delitto di epidemia nella sua versione colposa e quindi la sussistenza dei reati di cui agli artt. 438 e 452 c.p. in coordinato disposto, l’interruzione di pubblico servizio e l’inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità previsti dall’art. 650 del codice penale.
Il Comitato insiste affinché la richiesta di archiviazione venga rigettata dal G.I.P. e chiede l’approfondimento delle indagini oltre al sequestro della documentazione relativa alla gestione della tratta ferroviaria ai fini dell’accertamento delle responsabilità penali.
Gli avvocati Cesare Antetomaso e Mario Sabatino dell’Associazione Giuristi Democratici hanno dichiarato che “le indagini sono state approssimative e che la relazione inviata dall’Ispettorato del Lavoro all’esito delle indagini delegate, non contiene neppure le date in cui sarebbero stati fatti gli accessi alle stazioni ed ai treni. Appare inaccettabile che solo a seguito del deposito dell’istanza di avocazione la Procura di Roma abbia deciso di chiedere l’archiviazione, per giunta con un provvedimento succintamente motivato e tutto basato sulla superficiale ricostruzione da parte dell’Ispettorato, la cui attività risulta essere impossibile da collocare nel tempo”.