Successo per la mostra “Lego art”, a Palazzo Gallo di Bagnaia. I mattoncini un cult e la passione dei collezionisti

Chiusa a Palazzo Gallo di Bagnaia la mostra “Lego art”, rassegna dedicata ai mattoncini di acetato di cellulosa nati nel 1932 in Danimarca, con il patrocinio del Comune di Viterbo, in collaborazione con l’Associazione amici di Bagnaia. Una collezione davvero ricca che ha raccontato la passione e l’amore per il modellismo. Alzi la mano chi non ha mai giocato con il Lego, nessuno certamente! Un gioco che ha visto la fama anche in un celebre film con Renato Pozzetto, in cui i famosi mattoncini erano l’ossessione di un bambino diventato grande all’improvviso (Voglio diventare grande n.dr.) I famosi mattoncini, infatti, non sono solo giocattoli per bambini di tutte le età, ma anche un oggetto da collezione. Il nome Lego è nato dall’abbreviazione della parola danese “leg godt”, il cui significato è: giocare bene, quindi rispecchia a pieno la filosofia dell’azienda.

Una mostra in cui si sono potuti ammirare alcuni pezzi davvero unici originali Lego. I mattoncini, del resto, conosciuti in tutto il mondo hanno fatto giocare intere generazioni di bambini, ma anche grandi, tanto da divenire nel corso dei decenni un vero e proprio cult e una passione per molti collezionisti.

L’azienda porta la firma di Ole Kirk Kristiansen, fondatore del marchio più conosciuto nel mondo di mattoncini. Successivamente l’azienda è stata tramandata di padre a figlio, fino ad oggi. Attualmente è guidata dal nipote del fondatore Kjeld Kirk Kristiansen. Nel mondo dei giocattoli Lego oggi può vantare di essere il terzo produttore di giocattoli in tutto il mondo. Il mattoncino di plastica che si può combinare in diversi modi, con cui ancora oggi giocano i bambini, sono stati lanciati nel 1958.