Soldi in strada a Roma, ma nessuno li raccoglie
Soldi in strada in via Nazionale a Roma; la gente passa e, nonostante la “valuta corrente” sia in bella mostra, nessuno si china a raccoglierli. Soldi, infatti, che nessuno vuole più. Sono le monete da uno, due e anche cinque centesimi.
Manciate di spiccioli ormai vengono lasciati come cartacce o rifiuti, negli angoli delle strade del centro della Capitale frequentate dai mendicanti a cui i “buoni di cuore” affidano i fondi delle proprie tasche liberandosi da quelle monete, ormai fardelli, che sono ancora soldi ma che non hanno più valore.
I mendicanti, infatti, tra le monete ricevute, scelgono quelle che valgono fino a 10 centesimi, quelle di valore inferiore le gettano perché i commercianti a cui si rivolgono per cambiarle, non le accettano.
“Quando ne ho cambiate un po’ non le prendo più”, dice la cassiera in una gelateria. Dello stesso avviso è la cassiera del bar poco distante. “Quelle monete non servono – dice – . Abbiamo arrotondato i prezzi a cifre tonde” e quindi dei tagli più piccoli “non ne abbiamo più bisogno”. La stessa barista ricorda che “anche quando lavoravo alla cassa di un supermercato, grazie all’arrotondamento ormai possibile per legge, con il bancomat si paga la cifra precisa al centesimo, a chi paga in contanti la cifra finale si arrotonda ai 5 centesimi”.
La legge a cui la cassiera fa riferimento è quella dell’articolo 13 Quater del Decreto Legge del 24 maggio 2017 e che ha stabilito, a partire dal primo gennaio 2018, la sospensione, in Italia del conio di monete metalliche di valore unitario pari a uno e due centesimi di euro, con un risparmio per la Zecca dello Stato valutato in circa 20 milioni di euro all’anno. Da allora quelle in circolazione possono essere comunque utilizzate ma i sistemi di pagamento che prevedono gli arrotondamenti ne hanno annullato di fatti l’utilizzo.
L’arrotondamento si fa per eccesso o per difetto, al multiplo di 5 centesimi più vicino. Quindi 0,1 e 0,2 centesimi verranno arrotondati a zero (per difetto), mentre 0,3 e 0,4 a 5 centesimi (per eccesso) così come 0,6 e 0,7 centesimi (per difetto).
Invece 0,8 e 0,9 saranno arrotondati a 10 centesimi (per eccesso), e così via. In pratica se un prodotto ha un prezzo di listino di 10,99 euro, alla cassa lo pagheremo 11 euro se pagato in contanti, mentre risparmieremo un centesimo se pagato con il bancomat o la carta di credito. Con i prezzi alle stelle, e le variazioni dei costi che si contano in euro, e non più in centesimi, quelle monete non hanno più un valore significativo ed ecco perché, anche i mendicanti, le gettano come rifiuti.