Il prefetto di Viterbo, complicato organizzare trasporto a Santa Rosa. Attese 40 mila persone 

I facchini di Santa Rosa, nel frattempo, stanno facendo il tradizionale giro delle sette chiese. Per le strade della città ci sono anche dei giovani che hanno trascorso la notte nelle piazze, per riuscire ad accaparrarsi il posto migliore per poter assistere al trasporto. Da quanto apprende l’AGI, sono attese a Viterbo oltre 40mila persone.     “Daremo il massimo – dice il capo facchino Sandro Rossi – il percorso è più corto, riposeremo qualche minuto in più nelle soste, ma faticheremo un po’ di più a causa del caldo. Ce la faremo, come tutti gli anni porteremo Santa Rosa a casa”. E poi il grido finale, lo ‘slogan’ delle festività patronali viterbesi: “semo tutti de ‘n sentimento”.  “Il trasporto della macchina di Santa Rosa, sotto il profilo organizzativo, è una questione molto complicata. Debbo fare i miei complimenti all’amministrazione comunale per aver curato tutto nei minimi dettagli”. Lo ha detto il prefetto di Viterbo, Antonio Cananà, prendendo la parola al Teatro dell’Unione. Questa sera in città si terrà il trasporto della Macchina di Santa Rosa, una tradizionale secolare patrimonio dell’Unesco.          “Il Comune ha presentato tempestivamente un buon piano di sicurezza, curando tutto nei minimi dettagli. Un piano che poi abbiamo affinato insieme – ha proseguito -. Ovviamente l’amministrazione comunale non è stata sola, ha avuto al suo fianco la prefettura, la provincia, la questura, i carabinieri, la guardia di finanza, il 118, le forze armate. E scusate se dimentico qualcuno. Insomma, tutte le istituzioni pubbliche. Abbiamo operato tutti nella comune consapevolezza dell’importanza di questa manifestazione per i viterbesi, in perfetta unità d’intenti”. “Tutto quello che il trasporto porta con sé – ha detto invece la sindaca Chiara Frontini, ricordando il decennale del riconoscimento Unesco – ossia le emozioni, la commozione, il senso di comunità, l’essere tutti di un sentimento, è patrimonio immateriale dell’umanità. Non la macchina come strumento fisico, ma l’emozione del trasporto. Un’emozione che dobbiamo sentire sotto la pelle”. Quello di stasera sarà l’ultimo trasporto per “Gloria”, la macchina ideata dall’architetto Raffaele Ascenzi.