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Pensionati delle forze dell’ordine a supporto delle Procure del Lazio sottorganico, ma non basta

Lazio – Gli organici sono ridotti all’osso e sempre più Procure della Repubblica apprezzano il lavoro volontario e gratuito dei pensionati delle forze dell’ordine.

Un’opera volontaria che ormai è diventata fondamentale tanto che alcuni procuratori la definiscono non soltanto meritevole di lode, ma ormai indispensabile per il funzionamento delle procure.

Ex carabinieri a Tivoli, ex finanzieri a Latina, un gruppo misto di ex militari e poliziotti a Cassino, continuano a servire lo Stato gratuitamente mettendo a disposizione la loro esperienza e il loro tempo libero per svolgere mansioni della procura che, seppur delicate, non riguardano le attività di indagine.

Si occupano principalmente delle centinaia di notifiche a rei, parti civili o testimoni, mansioni che spettano alle procure per portare avanti i processi. Attività, in mancanza delle quali, le udienze vengono rinviate e i processi allungati fino a rischiare la prescrizione.

A Tivoli, il primo protocollo tra la Procura della Repubblica e l’Associazione nazionale carabinieri (Anc) della sezione di Tivoli è stato siglato nel 2018 e rinnovato ogni anno. Così, una decina di carabinieri in pensione, volontariamente due o tre volte a settimana per alcune ore al giorno, prestano servizio negli uffici giudiziari per svolgere mansioni di tipo amministrativo “ma di grande aiuto per far funzionare questa Procura”. Lo dice il procuratore capo di Tivoli Francesco Menditto.

Alcuni di loro “sono ultra ottantenni e mi si sento di dire che non sono soltanto utili ma sono indispensabili”.

Sono di supporto all’ufficio affari civili, all’ufficio dibattimento e si occupano di preparare le notifiche da spedire alle parti nel processo o ai testimoni, ma fanno anche fotocopie o trasportano fascicoli da un ufficio all’altro o dalla procura al tribunale.

La loro opera serve a far fronte “all’ormai consolidata carenza di personale nelle procure. Nei Tribunali i vuoti sono stati coperti con assunzioni, cosa che non è accaduta nelle procure dove i vuoti sono rimasti. A Tivoli – continua il procuratore – la pianta organica prevista è sottodimensionata, metà di quella che servirebbe e come se non bastasse ha anche un sottorganico del 15 per cento”.

Una situazione grave tanto che, dice Menditto, “il maggiore impegno per un procuratore della Repubblica è cercare personale per far funzionare la propria procura”. In questo quadro che ben vengano i volontari e per questo “abbiamo attivato un progetto per il servizio civile che porterà in procura a Tivoli anche quattro ragazzi”.

Nell’attesa dell’arrivo di personale effettivo che possa svolgere a pieno tutte le mansioni, il procuratore spera anche nel sostegno di altre associazioni di pensionati delle forze dell’ordine per “protocolli – dice – anche con le associazioni di finanzieri e poliziotti in pensione”.

Insomma chi può dia una mano. Del resto la guardia di finanza, o meglio i pensionati del Corpo, già sono impegnati nella procura di Latina. Nel pontino sono quattro ex finanzieri e “il loro contributo è assolutamente valido” dice il procuratore capo Giuseppe De Falco.

Si occupano di archivi o casellario ma collaborano con settori diversi. “Il loro lavoro è certamente utile all’ufficio”, dice De Falco il quale però sostiene anche che “le Procure hanno bisogno di personale effettivo. Mancano figure di livello elevato, come dirigenti, cancellieri.

Caselle i cui vuoti non si colmano certamente con il volontariato. Queste attività danno un contributo importante e sono lodevoli ma certamente non fanno venir meno gli effetti delle carenze di personale ormai datate e che risalgono ad oltre 30 anni”.