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Infezioni sessualmente trasmesse, allo Spallanzani sensibile aumento dei test di screening 

Presso l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive IRCCS “Lazzaro Spallanzani” dal 1 gennaio al 31 ottobre 2023 sono aumentati sensibilmente gli accessi per i test di screening per le Infezioni sessualmente trasmesse. Sono 5.095 i test effettuati nei primi dieci mesi del 2023 rispetto ai 2.952 nello stesso periodo dell’anno scorso, una crescita del 72.5%. Gli incrementi maggiori si sono registrati negli ultimi due mesi con un +111% a settembre (841 test nel 2023, 39 nel 2022) e un +171% a ottobre (928 nel 2023, 342 nel 2023). Buona parte di questo aumento è legato all’aumento di afflusso nell’Ambulatorio PrEP/IST.
 
Come spiegato dalla dottoressa Valentina Mazzotta, responsabile dell’ambulatorio PrEP/IST dell’Istituto, “la richiesta di valutazioni presso l’ambulatorio è in costante aumento, anche tra donne e giovani. Questi dati sono frutto di due fattori: una maggiore sensibilità sul tema grazie alla capillare azione di comunicazione, promozione e sensibilizzazione portata avanti dal nostro Istituto e il più facile accesso alla PrEP, oggi gratuita in Italia, dopo l’approvazione della rimborsabilità del farmaco da parte di AIFA. Parliamo di circa 500 nuove persone negli ultimi tre mesi che si sono aggiunte alle circa 800 che già seguivamo. Presso lo Spallanzani è possibile fare, oltre che profilassi pre-esposizione contro HIV, anche screening, prevenzione e terapia per le infezioni sessualmente trasmissibili (IST). Invitiamo tutta la popolazione sessualmente attiva a recarsi presso l’ambulatorio per intraprendere il percorso di prevenzione più adatto”. Il Direttore generale dell’INMI, Angelo Aliquò, ha commentato: “L’aumento degli screening vuol dire più sicurezza e meno contagi. Ma, per quanto possa fare l’INMI Spallanzani in termini di diagnosi e di cure, è importante che si parli di questo argomento e c’è bisogno che si sensibilizzi chi è a rischio per non contrarre la malattia. La dimensione della prevenzione è prima di tutto culturale. Tutti devono sapere quali siano i rischi e come evitarli. Non possiamo essere ignoranti davanti a questo tema, pensando che non possa riguardarci. Purtroppo non è così e abbiamo il dovere di fare qualcosa”.