Omicidio al “Mammagialla”, ieri l’autopsia su Salvaggio e interrogatorio dell’omicida. Il 21enne bulgaro si “avvale di non rispondere”

Omicidio nel carcere di Viterbo: è durata circa quattro ore l’autopsia sul corpo di Alessandro Salvaggio, il 49enne strangolato dal compagno di cella. La moglie di Salvaggio, il figlio maggiore di 24 anni e uno dei fratelli ieri erano a Viterbo, raggiunta dopo la tragedia.

Sempre ieri si è tenuto in carcere l’interrogatorio di garanzia di Krasmir Tsvetkov, il 21enne bulgaro accusato di aver ucciso a mani nude il compagno di cella. Assistito dall’avvocato Giacomo Marganella , si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Un omicidio avvenuto nel silenzio quello di Salvaggio. Nessuno a Mammagialla si sarebbe accorto di quella lite, scoppiata tra i due nel reparto di detenuti comuni, poi degenerata in aggressione e finita in tragedia. A lanciare l’allarme è stato lo stesso 21enne. “Ho fatto una cazzata – avrebbe urlato all’agente di turno -, ho stretto le mani al collo del mio compagno di cella e non lo sento più respirare”. A quel punto il personale di polizia penitenziaria e quello sanitario si precipitano nella cella, ma per il 49enne non c’è stato nulla da fare. Stando ai primi accertamenti, sarebbe morto per asfissia dopo essere stato strangolato a mani nude.