L’allarme della Cisl: nel Lazio aumentano le disuguaglianze, nel viterbese indebitamento famiglie a 18.481 euro

A fine 2022 in Italia l’1 per cento più ricco della popolazione era titolare di un patrimonio 84 volte superiore a quello detenuto dal 20 per cento più povero della popolazione, la cui quota di ricchezza nazionale si è dimezzata in un anno.

È quanto si legge nel rapporto “Disuguaglianza. Il potere a servizio di pochi” di Oxfam Italia e che la Cisl del Lazio, attraverso il segretario regionale Enrico Coppotelli, rilancia in una nota.

“Un’analisi che conferma la bontà dell’azione della Cisl Lazio – si legge nella nota -. Intanto per la preoccupazione che abbiamo espresso: i processi inflattivi minano il potere di acquisto reale. E senza una crescita della base produttiva, unitamente alla partecipazione dei lavoratori agli utili ed alla gestione delle imprese non si va da nessuna parte. Oxfam parla di fisco più giusto e di partecipazione. Ridurre la pressione fiscale rappresenta una misura concreta e destinata a dispiegare gli effetti “erga omnes” e dà una risposta immediata a forme di disuguaglianza alimentate dalle disparità fiscali”.

“Pandemia, crisi inflattiva senza precedenti, due guerre, clima al collasso – prosegue la nota della Cisl del Lazio -. Il risultato è evidente: le persone fragili e vulnerabili sono state lasciate indietro. Ovunque il costo della vita è aumentato in maniera incontrollata e insostenibile. L’inflazione è la tassa sui poveri e alimenta il conflitto distributivo come fosse un moltiplicatore. Come Cisl Lazio da anni evidenziamo le disuguaglianze nel mercato del lavoro romano e laziale, bassi salari, precarietà diffusa, differenze retributive che colpiscono soprattutto le donne e i giovani e il cosiddetto lavoro povero, che significa che anche nelle famiglie dove c’è una persona occupata è impossibile fronteggiare le spese. Nei giorni scorsi la Cisl del Lazio ha formato nella Regione 25 nuovi contrattualisti sociali che agiranno nei comuni, nei distretti sociali, nei municipi, nei territori provinciali, per contrattare le misure a favore di lavoratori, pensionati e cittadini”.

“Tornando al rapporto Oxfam – continua la nota della Cisl del Lazio – le misure proposte per contrastare questo fenomeno sono: la disincentivazione di contratti non standard, più contratti collettivi, salario legato all’inflazione, centralità dello Stato. La Cisl ha sempre messo in evidenza come il salto di qualità può avvenire soltanto con una migliore retribuzione, per un motivo evidente e semplice: le famiglie che sono in condizioni di difficoltà, pur avendo una persona che lavora, continuano inesorabilmente ad aumentare. La leva più importante da azionare in questa fase rimane quella della riduzione della pressione fiscale, come la sottoscrizione dell’accordo con la Regione Lazio che riguarda le famiglie con redditi fino a 35.000 euro. Significa che di addizionale regionale Irpef pagheranno l’1,73 per cento anziché il 3,33 per cento. Ma non basta: le stesse misure vanno adottate al Comune di Roma ed in quei comuni dove come Cisl vogliamo proseguire con una contrattazione sociale pervasiva”.

“Altro capitolo – conclude la nota della Cisl del Lazio – è rappresentato dalla crescita dell’indebitamento delle famiglie laziali. A Roma l’importo medio dell’indebitamento per nucleo familiare è di 30.851 euro. Segue Latina con 19.315 euro, Frosinone con 15.185, Rieti con 16.289 e Viterbo con 18.481 euro. Per rispondere a queste situazioni di grave difficoltà secondo noi è necessario un grande investimento sulle politiche attive, per accompagnare chi può lavorare da logiche di sussidio ad un’occupazione dignitosa. Analogamente dobbiamo investire sulla scuola, sulla formazione, sul raccordo con il mondo del lavoro. Ai giovani dobbiamo dare un futuro, non lasciarli scappare. Se nell’ultimo decennio la popolazione giovanile è scesa del 7 per cento la responsabilità è di un intero sistema lavoro che non funziona. Rimbocchiamoci tutti le maniche e diamo risposte e soluzioni condivise”.