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Un nuovo biodigestore per Viterbo, convertirà i rifiuti organici in gas per produrre energia elettrica e termica

VITERBO – Dubbi e perplessità in città per il nuovo impianto biodigestore in costruzione nel Capoluogo. La città avrà, infatti, un nuovo impianto di biodigestione, sarà realizzato nei pressi delle terme del ‘Bagnaccio’. Il progetto ha sollevato interrogativi riguardo all’idoneità del sito, specialmente considerando la sua prossimità alle terme e alla Via Francigena, con i lavori di realizzazione che inizieranno in concomitanza del Giubileo, di certo non un bel biglietto di visita per i pellegrini che arriveranno nella Città dei Papi. Ma cosa è esattamente un biodigestore e a cosa serve? Un biodigestore è un impianto che converte materiali organici, come rifiuti alimentari e deiezioni animali, in biogas attraverso un processo di decomposizione anaerobica. Questo biogas può poi essere utilizzato per produrre energia elettrica e termica. Il Biodigestore è un impianto che produce biogas, e viene alimentato a biomassa vegetale, rifiuti agricoli o scarti dell’industria alimentare. Un Biodigestore anaerobico ricava quindi energia green da rifiuti agricoli, smaltisce rifiuti organici, contribuisce a limitare gli sprechi alimentari e soprattutto l’uso dai combustibili fossili. Inoltre il biodigestato, prodotto dall’impianto, può essere utilizzato come fertilizzante naturale.  Molte comunità, attente a scelte di tutela ambientale, lo hanno già inserito nel loro territorio, per risolvere i problemi dei rifiuti. Qualunque novità tecnologica ha però bisogno della consapevolezza dei suoi utilizzatori. E’ necessario informare e coinvolgere i cittadini, quindi, ma soprattutto educare e accrescere la cultura della scienza e della tecnologia. 

Il capogruppo del Partito Democratico, Alvaro Ricci, ha sollevato diverse preoccupazioni riguardo la mancanza di informazioni, fornite al Consiglio Comunale, sul progetto del biodigestore. Inoltre, ha evidenziato la mancanza di un piano vincolante per la zona e il potenziale rischio di ulteriori progetti simili. In particolare, ha citato la previsione di un significativo traffico di circa 200 automezzi al giorno, sollevando dubbi sull’idoneità del sito, considerando la sua prossimità alle terme e alla Via Francigena, nonché la sua qualità agricola già compromessa dalla presenza di altre strutture impattanti.

L’assessore alla Qualità degli Spazi Urbani, Emanuele Aronne, ha risposto alle preoccupazioni sollevate, spiegando che la richiesta per il biodigestore risale al 2021 e che il Comune è solo una parte della conferenza dei servizi, regolata dalla Provincia. Ha chiarito che l’amministrazione Frontini è intervenuta quando la conferenza dei servizi era già in corso. Spetteranno alla città delle opere di compensazione a carico dell’azienda che realizzerà il biodigestore. Saranno acquistati nuovi scuolabus. Ha inoltre sottolineato che gli impianti sono considerati temporanei e che una caparra sarà richiesta all’inizio delle attività per finanziare la bonifica dell’area al termine del lavoro. Il passaggio del progetto in Consiglio Comunale non è stato possibile per motivi tecnici.