Agenti penitenziari aggrediti nelle carceri laziali, altri casi a Viterbo e Civitavecchia

Le aggressioni al personale penitenziario continuano a ripetersi nelle carceri del Lazio e, in particolare, in quelle di Viterbo e Civitavecchia. A lanciare l’allarme è il sindacato Fns Cisl Lazio che rende noti gli ultimi casi come quello di Venerdì presso la casa circondariale Civitavecchia dove un assistente della polizia penitenziaria è stato preso a pugni dopo aver ricevuto sputi da un detenuto.

L’agente ha riportato una prognosi di sette giorni. Nello stesso carcere, ieri mattina, nell’ambito dei controlli la polizia penitenziaria, in una cella è stato trovato e sequestrato un cellullare ad un detenuto italiano.

Nella struttura di Viterbo invece, sempre ieri un detenuto italiano, anche questo già autore di altre aggressioni, ha aggredito due unità di polizia penitenziaria provocandogli ferite per 5 e 6 giorni di prognosi.

Aggressioni aumentate in questi mesi nei confronti del personale di polizia penitenziaria. “Da tempo come Fns Cisl, la Federazione Nazionale della Sicurezza Cisl, denunciamo le criticità che gravano sul nostro sistema penitenziario, – temi che devono essere affrontati con un confronto proficuo con il sindacato, attivando misure strutturali, non tampone, per restituire certezze a tutto il personale.

Così come è urgente determinare protocolli d’intesa con le Regioni al fine di regolare la non trascurabile e pericolosa gestione, da parte dei colleghi penitenziari, di detenuti affetti da gravi turbe e nevrosi psichiche. Per la Fns Cisl Lazio si scontano antichi problemi irrisolti mai vi è la necessità, ora come non mai, di sviluppare un progetto organico e complessivo di risoluzione delle questioni attinenti il sistema penitenziario della regione Lazio e non solo”.