Dimessi dall’ospedale i due benzinai che si erano opposti alla rapina poco prima della chiusura. Catturati i malviventi recuperato il bottino

VITERBO – Sono stati dimessi dall’ospedale e ora si trovano a casa. Sul corpo però, hanno ancora ben visibili i segni della colluttazione e dell’aggressione subita mercoledì scorso al culmine di una rapina a mano armata di cui sono stati vittima. I due benzinai, entrambi di origini africane, non si sono lasciati intimidire neppure alla vista di una pistola, che i tre malviventi, stando a quanto ricostruito, hanno utilizzato per portare a segno il colpo.

La rapina è avvenuta l’altro ieri mattina, qualche minuto prima delle 8, in un distributore sulla Superstrada in direzione Vetralla. I tre, a bordo di una Fiat Punto di colore scuro, pistola in pugno e bastone, si sarebbero nascosti dietro il cancello di un’entrata secondaria all’aria di servizio e avrebbero atteso che uno dei due dipendenti uscisse con in mano l’intero incasso appena ritirato dai vari distributori della catena. Oltre 1800 euro.

A quel punto lo avrebbero aggredito, mostrando la pistola con la quale poi lo avrebbero colpito e con un bastone. A suo soccorso sarebbe immediatamente intervenuto il collega, che niente però avrebbe potuto contro la furia dei tre rapinatori. E sono stati proprio i due giovani a raccontare e ricostruire quei drammatici e concitati attimi agli agenti della polizia che a poche ore dall’accaduto li hanno ascoltato, raccogliendo le loro testimonianze.

I rapinatori, in fuga col bottino, si sarebbero dileguati su stradine secondarie verso Roma. Ed è proprio a ridosso della capitale, sulla Cassia bis al chilometro 9, che a poche ore dal colpo grazie alle telecamere di zone che hanno permesso di identificare e leggere la targa, uno è stato fermato e arrestato. Nel bagagliaio dell’auto – la stessa Fiat Punto utilizzata per la rapina -, i poliziotti hanno rinvenuto l’altra metà del bastone abbandonare sul luogo dell’aggressione. Un pezzo di legno di colore arancione. L’arrestato, un italiano di 56 anni, è stato prima trasferito in ospedale per medicare alcune ferite al volto poi è stato portato nel carcere romano di Regina Coeli. Mentre le indagini degli inquirenti proseguono senza sosta per rintracciare i due complici da cui ormai da due giorni si sono perse le tracce.