Giro di mazzette e appalti truccati nelle basi dell’Aeronautica militare di Lazio e Campania, diciassette indagati

VELLETRI – Corruzione e appalti truccati all’aeronautica militare, si è tenuta mercoledì davanti al gup Giuseppe Boccarrato del tribunale di Velletri l’udienza preliminare a carico dei 17 indagati per cui lo scorso 18 ottobre è stata depositata la richiesta di rinvio a giudizio. L’udienza, a causa di un legittimo impedimento, è stata rinviata a gennaio 2025 per i primi due interrogatori. I fatti contestati risalgono al periodo 2017-2021.

Era il 18 aprile 2023 quando l’inchiesta si chiuse con 39 avvisi di fine indagine. Quindici gli indagati a piede libero e 24 le misure chieste dal pm Giuseppe Travaglini, disposte dal gip Gisberto Muscolo ed eseguite dai carabinieri: una custodia cautelare in carcere, 13 domiciliari e 10 obblighi di dimora.  Parti offese, il comando generale dell’aeronautica militare di Roma e il ministero della difesa.

Due degli imputati – un 52enne di Vasanello rimesso in libertà dal riesame dopo quindici giorni ai domiciliari e una ufficiale romana 37enne di stanza a Viterbo sottoposta a obbligo di dimora – sono difesi rispettivamente dagli avvocati Caterina e Giuseppe Picchiarelli e Ottavio Maria Capparella.

Il 52enne responsabile commerciale di un’azienda della provincia, avrebbe fornito una cucina del valore di 13mila euro ma “prodotto da esposizione”, venduta a poco più di seimila euro, con lo sconto del 50 per cento, istallata nell’abitazione napoletana dell’unico degli arrestati ad essere finito in carcere, un tenente colonnello che per l’accusa, nel caso specifico, avrebbe pilotato un appalto per un intervento all’aeroporto di Grazzanise.

La 37enne ufficiale dell’aviazione militare italiana è invece imputata di falso in atti pubblici e frode in pubbliche forniture presso l’aeroporto di Vigna di Valle.

I 17 indagati a rischio processo sono accusati, a vario titolo, di turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione per l’esercizio della funzione e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, condotte commesse a Roma, Ciampino (Rm), Pratica di Mare (Rm), Vigna di Valle (Rm), Furbara (Rm), Montecastrilli (Tr), Borgo Piave (Lt), Grazzanise (Ce) e Somma Vesuviana (Na), nel periodo tra il mese di maggio 2017 e il mese di gennaio 2021.

Mazzette, favori e lavori di ristrutturazione sarebbero stati per gli imprenditori la merce di scambio per aggiudicarsi decine di appalti riguardanti l’esecuzione di lavori in basi militari dislocate tra Lazio e Campania. L’inchiesta, relativa a 49 appalti, ha preso il via cinque anni fa, nel 2017, coinvolgendo complessivamente 39 indagati tra militari e responsabili di ditte private. Il volume d’affari degli appalti ammonterebbe complessivamente a circa 3 milioni di euro.

Le indagini sono scaturite dalla verifica della presunta condotta illecita di due militari, entrambi effettivi all’epoca dei fatti al 2° Reparto Genio A.M. di Ciampino e proprietari di una società edile privata, con quote di capitale pari all’85% e al 15%, con sede nel comune di Ciampino e attiva nel campo immobiliare, compravendita, permuta, ristrutturazione, costruzione, locazione, affitto, manutenzione di immobili.